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Il sacrificio di mio figlio morto in Afghanistan non resti vano

Massimo cadde in Afghanistan vittima di un attentato terroristico mentre stava consegnando medicinali.

Il sacrificio di mio figlio morto in Afghanistan non resti vano
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Massimo Ranziani, capitano degli Alpini che, il 27 febbraio 2011 cadde in Afghanistan vittima di un attentato terroristico.

Il sacrificio di mio figlio morto in Afghanistan non resti vano

Dopo la presa della capitale afghana da parte dei miliziani del gruppo radicale islamista dei talebani, Mario Ranzani, il padre di Massimo, ricorda il sacrificio del figlio ucciso da una bomba artigianale mentre stava consegnando medicinali in Afghanistan:

“Il sacrificio di mio figlio morto in Afghanistan non resti vano”.

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Massimo Ranzani era tenente degli Alpini, nato a Ferrara il 24 marzo 1974, è stato vittima di un attentato terroristico. Era il 27 febbraio del 2011, Massimo era a bordo del Lince del quinto reggimento Alpini di Vipiteno assieme ad altri 4 commilitoni e stava ritornando da una missione a Shindand. Nello specifico avevano preso parte a un’operazione di aiuto sanitario alla popolazione afghana . Quel maledetto 27 febbraio del 2011 però il blindato sul quale viaggiava è stato distrutto dall’esplosione di un ordigno.

Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo

Nel luglio del 2011 il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha insignito il capitano Massimo Ranzani della Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo impegnate in operazioni militari e civili all’estero.


(Foto: gruppo Facebook "Massimo Ranzani Uno di Noi")

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