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Nordio annuncia: chiude il carcere minorile di Treviso e si trasferisce a Rovigo

Sarà trasferito in nuova struttura l'intero servizio del vetusto carcere minorile della Marca

Nordio annuncia: chiude il carcere minorile di Treviso e si trasferisce a Rovigo
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Il tentativo di suicidio di Danilo Rihai, 17enne protagonista lo scorso 9 agosto, di una giornata a dir poco sregolata mandata in scena a Vicenza e delle quale anche noi vi abbiamo dato conto, il suo arresto e successiva carcerazione nel carcere minorile di Treviso e la morte sopravvenuta dopo tre giorni al Ca' Foncello, l'ospedale del capoluogo delle Marca, hanno richiamato l'interesse del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sulla tanto dibattuta condizione carceraria e sull'idoneità delle strutture.

L'Istituto penale per minori di Treviso in via di smantellamento

Un passaggio dei giorni scorsi in quel di Venezia e Treviso, è stato utile per convincere il Ministro che la struttura di Treviso, quanto alla custodia dei minori, non sarebbe più adeguata ed ha comunicato che la chiuderà entro la fine dell'anno per trasferire l'intero apparato nella nuova e più moderna infrastruttura in via di ultimazione a Rovigo.

Ha commentato il Ministro:

"Suicidi e sovraffollamento sono problemi gravi ma non collegati. Ad ogni buon conto, per far fronte alla criminalità minorile, entro fine anno, il carcere di Treviso verrà chiuso, sostituito da una nuova struttura che si sta ultimando a Rovigo. Aumenterà anche il numero degli psicologi nelle case di reclusione".

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio

Sulla vicenda "Danilo Rihai", il Ministro ha detto:

"La magistratura sta indagando per accertare eventuali responsabilità o negligenze ma, stando agli accertamenti effettuati dal Ministero, è stato fatto tutto il possibile per salvargli la vita".

Solo Rovigo?

"No - ha detto il Ministro - a livello nazionale sono quasi ultimati anche le carceri minorili di Lecce e l'Aquila, per un totale di cento posti".

Solo repressione?

"Ancora una volta no - ha concluso Nordio - l'impegno del governo riguarda anche l'aumento del numero degli psicologi in servizio ai carcerati, stanziando risorse importanti; la verifica di possibili scarcerazioni anticipate per chi ne avesse diritto; l'alternativa della "Comunità" per molti tossicodipendenti ritenuti idonei a tale passaggio".