Emergenza lavoro

Coronavirus: 60 aziende del polesine hanno già chiuso

A riferirlo la CISL in un comunicato: sono parrucchieri, barbieri, estetisti o acconciatori.

Coronavirus: 60 aziende del polesine hanno già chiuso
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Coronavirus: 60 aziende del polesine hanno già chiuso.

La CISL: "Già 60 aziende chiuse a causa del Covid"

“I calcoli si faranno alla fine, ma fino ad ora i dati in nostro possesso ci portano ad affermare che le imprese artigiane costrette a sospendere l’attività sono tantissime e aumentano di giorno in giorno”. A lanciare un accorato grido d'allarme è Samuel Scavazzin, segretario generale della Cisl Padova-Rovigo.

“Nelle ultime due settimane - spiega Scavazzin - le aziende che si sono rivolte ai nostri sportelli per sospensioni con dicitura Covid-19 sono 60 nella sola provincia di Rovigo. Tra queste, tantissimi negozi di parrucchieri, barbieri, estetisti o acconciatori, costretti alla chiusura dal decreto dell’11 marzo scorso. Ma sono numerosi anche gli artigiani degli altri settori che hanno scelto la sospensione per necessità o per garantire la tutela della salute dei loro dipendenti. Particolarmente colpite le aziende artigiane dei settori metalmeccanico, tessile e alimentare. Si sono rivolte ai nostri servizi anche numerose aziende nel settore della piccola cantieristica navale, che nella provincia di Rovigo è molto ben rappresentato e che per le sue caratteristiche richiede il recepimento delle misure indicate dal governo per la tutela dei lavoratori. Per tutte queste aziende e per i loro dipendenti, la Cisl rappresenta un punto di riferimento per il territorio e nonostante l’emergenza in corso rimane presente e operativa con i propri servizi, anche per consulenze su ammortizzatori sociali e politiche di welfare messe in atto. Grazie allo strumento della bilateralità, contiamo di permettere a tante piccole imprese, che nel loro insieme rappresentano la base del tessuto economico polesano, di garantire il salario ai loro lavoratori”.

“Nella convinzione che la salute dei cittadini sia un’assoluta priorità e debba precedere ogni logica produttiva - conclude - intendiamo mettere a disposizione dei lavoratori del comparto artigiano tutte le informazioni utili all’attivazione degli strumenti previsti dal protocollo sottoscritto sabato scorso dalle organizzazioni sindacali con il governo, come ammortizzatori sociali, il lavoro agile, una diversa organizzazione aziendale, una nuova gestione degli orari e gli altri strumenti concordati, fino a quando le misure per la salute e la sicurezza dei lavoratori non saranno superate”.

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