Berco, scongiurato il licenziamento colletivo di 247 dipendenti si apre la fase del rilancio aziandale
Tutta la filiera politica con rappresentanze sindacali e maestranze, plaude all'accordo aziendale raggiunto

Alla Berco SpA di Copparo (FE), cui da decenni i leader internazionali nel settore delle macchine cingolate si affidano, sembrava impossibile che la crisi dovesse toccare la sede romagnola al punto da paventare il licenziamento collettivo di 247 dipendenti.

Le iniziative unilaterali dell'azienda
La distanza tra la proprietà oggi emanazione del gruppo ThyssenKrupp, distante dalla logica territoriale che chiamerebbe, invece, rispetto per la manovalanza che ha fatto grande l'azienda, stava portando a scelte drastiche contro le quali, ve ne abbiamo riferito anche noi, forza lavoro e rappresentanze sindacali erano scese in agitazione con scioperi, picchetti e proteste.
L'intervento della politica
Beh, ieri con la mediazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del Ministro Adolfo Urso, è stata raggiunta un'intesa che prevede il blocco delle procedure di licenziamento collettivo in atto e di ulteriori iniziative unilateriali da parte dell'azienda per i prossimi 4 anni.
Le basi dell'accordo
Al tavolo al quale il Ministero faceva da garante, erano seduti i vertici aziendali e le rappresentanze sindacali che hanno convenuto quanto segue:
- ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, strada che l'azienda aveva escluso inizialmente di voler percorrere;
- contratti di solidarietà triennali;
- ripresa della contrattazione integrativa aziendale dalla quale la dirigenza Berco si era ritirata e valutazione di condizioni migliorative rispetto al Contratto Collettivo Nazionale a far data dal 1° aprile 2025;
- mobilità volontaria che pone il lavoratore in vantaggio rispetto all'azienda che aveva già scelto la strada della mobilità unilaterale.
Su queste basi e, probabilmente anche a causa degli investimenti che la nuona linea di condotta comporta, l'azienda ora accenna ad un impegno per la permanenza in Italia e ad un recupero di competitività nonostante le tensioni geopolitiche in atto.
I commenti delle parti
Tanto consente al Ministro di commentare così i risultati raggiunti:
"Abbiamo ottenuto un risultato importante con un gran lavoro di squadra. Grazie alla Berco, alle componenti sindacali ed al Prefetto di Ferrara, possiamo guardare al momento di crisi per quello che è: un momento di cambiamenti da trasformare in opportunità".
Tramite i deputati, Onorevoli Nadia Romano e Andrea De Maria, anche il Partito Democratico che ha seguito da vicino la trattativa, ha espresso soddisfazione per l'accordo raggiunto grazie al quale le maestranze e le rispettive famiglie possono tirare un sospiro di sollievo.
Parole di elogio, il Capogruppo PD regionale, ha avuto anche per la componente regionale che era al tavolo rappresentata dall'Assessore Giovanni Paglia il quale, dal canto suo, ha detto che, chiusa la fase conflittuale che negli ultimi mesi aveva visto le maestranze sulle barricate, sono state poste la basi per il rilancio della produttività di una delle più importanti imprese della Regione Emilia-Romagna".
E se i commenti positivi del PD non potevano che finire con la soddisfazione espressa anche dal Segretario provinciale, Nicola Minarelli, dall'altra sponda politica, Fratelli d'Italia plaude ai risultati raggiunti, con i Senatori Alberto Balboni e Michele Barcaiuolo, coordinatore regionale FdI, i quali parlano di impegno mantenuto grazie al lavoro del Ministro Adolfo Urso e, di conseguenza, del Governo della Presidente Giorgia Meloni, grazie al quale:"Quando le Istituzioni lavorano tutte assieme per la salvaguardia degli interessi nazionali, i risultati non possono che arrivare".
A scendere i gradini di questa torre oggi in festa, ultimo ma forse più interessato commento è venuto dal Sindaco di Copparo, Fabrizio Pagnoni, su cui per primo si sarebbero fatti sentire gli effetti dei 247 licenziamenti unilateralmente decisi dalla Berco, il quale attende il realizzarsi delle prospettive che la trattativa ha aperto per lo stabilimento e per tutto il territorio.
Cosa ne dicono i lavoratori?

Noi abbiamo sentito come nel corso di tutta la crisi i nostri contatti alla Fiom, i quali anche a nome di Flm, Uilm nazionali, locali e della Rappresentanza Sindacale Unitaria, sono ora impegnate nel rinnovo del contratto integrativo aziendale e ribadiscono che non esiteranno a chiamare nuovamente in causa il Ministro Adolfo Urso nel caso in cui esso dovesse subire dei rallentamenti, pronti come sono già i lavoratori, ad adoperarsi per il consolidamento produttivo ed il rilancio del sito industriale.