Parla il presidente

Zaia guarda al dopo con le dovute precauzioni

Diversi gli argomenti toccati: dalla ripartenza delle aziende all'ospedale da campo donato dal Qatar.

Zaia guarda al dopo con le dovute precauzioni
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Una comunità sempre più forte che si fa notare attraverso le innumerevoli donazioni che sono arrivate. Un ringraziamento speciale va al Qatar per la sua donazione di un ospedale da campo completo di tutto.

Le donazioni

28675 versamenti per un totale di 31 milioni 592 mila euro. Di questi, 6 milioni e mezzo vengono da Banca Intesa che ha deciso di contribuire all’acquisto di macchinari per la terapia intensiva.
Tra le donazioni anche l’azienda agricola Ferruccio che ha donato 5184 bottiglie di prosecco per medici e operatori della sanità. Si aggiungono alle 1000 settimane di vacanza offerte a Caorle e Cavallino, alle uova pasquali e alle colombe che si stanno distribuendo. Tanti gesti mostrano la riconoscenza verso gli operatori sanitari, ma anche il senso di appartenenza alla comunità.

Un ospedale in esclusiva per il Veneto dal Qatar

Arrivato ospedale da campo “luxury” donato dal Qatar. Già arrivati 22 ingegneri per costruire ospedale da oltre 5000 metri quadri, suddivisi in 4 moduli, completo di 500 posti letto e macchinari. Sono stati necessari in totale 5 aerei per trasportare materiali e operatori: di questi, 4 sono già arrivati e l’ultimo è in arrivo. Un presidio simile è un’esclusiva del Veneto ed è un grande aiuto per qualsiasi tipo di emergenza sanitaria, ma anche per terremoti, alluvioni o altre catastrofi. Grazie a questo ospedale, è possibile agire con una struttura sanitaria vera anche nelle situazioni più critiche.

Ricerca e università

Il 22 aprile verrà firmato l’accordo per il programma di apertura del Policlinico di Padova. Sono tutti movimenti positivi per la sanità locale ma che vengono messi in ombra dalla situazione Covid19. Il merito va al prof. Rizzuto, magnifico rettore dell’ateneo.
A Treviso, previsto nuovo corso di laurea in medicina a partire dall’anno accademico 2020/2021.

E il dopo?

Pare che prima del 13 aprile il governo elaborerà un dpcm in cui verrà spiegato come procedere per le prossime settimane. Il virus è però ancora in circolo: bisogna fare in modo di mettere in sicurezza i lavoratori e sono quindi basilari i dispositivi. Il Governo deve lanciare un grido di allarme: basta confiscare le mascherine e i dispositivi che non sono destinati agli ospedali perché così facendo si impedisce agli imprenditori di ripartire.
Le mascherine sul mercato ci sono: bisogna mettere i privati in condizioni di acquistarle. Il piano per la ripartenza si basa sui dispositivi. La regione ha fatto il suo dovere distribuendo più di 8 milioni di mascherine ma adesso bisogna permettere a tutti di acquistarle.

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