Villa Pepoli a Trecenta: dalla Regione i fondi per proseguire i lavori
Forcolin e Corazzari: "Investimento che guarda al futuro"
La Giunta regionale, su proposta del vicepresidente Gianluca Forcolin, assessore al Patrimonio, di concerto con il collega alla Cultura, Cristiano Corazzari, facendo seguito ad una specifica variazione di bilancio ha approvato le modalità per dare attuazione ad ulteriori interventi di valorizzazione di due complessi architettonici di grande pregio, importanza storica e rilievo culturale turistico e di proprietà della Regione del Veneto: Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) e Villa Pepoli di Trecenta (Rovigo), detto il Palazzon.
Mezzo milione di euro per gli interventi a Villa Pepoli
Villa Pepoli sarà oggetto di alcuni indispensabili necessari interventi conservativi: per questo sono stati stanziati 500mila euro. A tale fine è stato approvato uno schema operativo di accordo con il Mibact, nell’ambito del piano “Cultura e Turismo”, a valere sul “Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020”.
“Villa Pepoli – spiega l’assessore alla Cultura Corazzari – è divenuta inagibile dopo il sisma del 2012. Sono stati subito affrontati alcuni interventi improcrastinabili, ma ora lo schema operativo ci offre la possibilità di proseguire con le opere urgenti che necessita. Come per quanto sta venendo fatto per Villa Contarini, tutto è pensato nell’ottica del potenziamento dell’offerta culturale del territorio e dei sistemi di fruizione turistica. Per questo scopo, infatti, è strategica la riqualificazione del patrimonio esistente mediante interventi di tutela e la conseguente valorizzazione e messa in rete”.
Le Ville Venete: parte della storia della nostra Regione
“La storia di Venezia e del Veneto, la sua immagine e la sua fama nel mondo sono strettamente connesse alla civiltà delle ville venete – sottolinea il vicepresidente Forcolin -. Villa Contarini di Piazzola e Villa Pepoli di Trecenta sono esempi eccezionali di questo patrimonio. In questi giorni di difficile ripresa dall’emergenza Coronavirus, investire su questi beni, che rappresentano le radici più profonde della nostra cultura, significa tramandare alle generazioni future le testimonianze più autentiche dalla tradizione veneta, pensando al futuro della nostra terra e alle potenzialità del suo indotto turistico, guardando con fiducia alla prossima ripresa delle attività economiche e produttive.”
“Il Veneto ha nelle ville venete una delle forme storicamente più famose e apprezzate della sua identità storica – conclude Corazzari -. L’attenzione verso due complessi monumentali così importanti e di richiamo, per bellezza architettonica artistica ma anche per collocazione geografica, anche in questo momento di difficoltà legate alla lotta al Covid 19, sono segno di una grande attenzione all’espressione della cultura nella nostra regione. Un vero tesoro, grazie al quale non solo il Veneto può trovare uno dei motori della ripresa economica ma anche un vero riferimento ad uscire dalla difficoltà e dalla gravità del momento”.
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