Pesca abusiva in Polesine, sequestrati oltre 15 quintali di vongole
Il prodotto illecitamente pescato e detenuto in quanto ancora vivo e vitale, è stato rigettato in acque profonde lagunari per il ripopolamento delle risorse auletiche
Nella mattinata del 9 novembre, militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Porto Levante e della competente Capitaneria di Porto di Chioggia, nell’ambito di un controllo del territorio, finalizzato alla tutela della salute pubblica particolarmente mirato al contrasto della pesca abusiva di vongole veraci e all’immissione in commercio di prodotto ittico illecitamente detenuto, eseguivano una attività operativa congiunta lungo le rive del Fiume Po, con l’obiettivo di contrastare e reprimere il fenomeno della pesca abusiva nel mare Adriatico.
Pesca abusiva in Polesine, sequestrati oltre 15 quintali di vongole
In particolare si procedeva all’effettuazione di appostamenti e osservazioni continuative in prossimità dell’imboccatura di Porto Levante, al fine di monitorare l’uscita ed il rientro dei pescherecci adibiti alla pesca di molluschi bivalvi di stanza a Porto
Levante.
Al termine dell’attività congiunta i militari operanti sottoponevano a controllo n.4 motopesca ed identificavano n.8 persone e sottoponevano a sequestro 1.570 Kg di molluschi bivalvi (per circa la metà sequestrati perché eccedenti il quantitativo massimo di pescato consentito per singola unità navale), in alcuni casi abilmente occultati a bordo delle predette unità, impedendone di fatto la commercializzazione. Il prodotto illecitamente pescato e detenuto in quanto ancora vivo e vitale, veniva rigettato in acque profonde lagunari per il ripopolamento delle risorse auletiche.
A carico delle persone identificate venivano elevate sanzioni per un totale di 10.000 euro per violazioni alle normative sulla tracciabilità e la commercializzazione dei prodotti ittici, in relazione alle violazioni amministrative elevate ai sensi del D.L.vo nr.4/2012, comma 1, come sanzionate dall’art. 11 comma 1 e 3, oltre al sequestro degli attrezzi utilizzati per la pesca.
Sono in atto ulteriori verifiche documentali particolarmente mirate a verificare violazioni di natura fiscale, poiché il prodotto ittico identificato nel quantitativo e nella qualità rilevata, avrebbe garantito un guadagno illecito e non tracciabile una volta immesso in commercio, penalizzando in tal modo gli altri operatori onesti del settore.
L’importante risultato è stato ottenuto grazie all’efficace coordinamento delle due forze di polizia, già avvezze a collaborare, ciascuna per le materie istituzionali di competenza, nelle attività di indagine, di reciproco scambio informativo, e nell’effettuazione di controlli interforze, positiva espressione dell’efficiente operare unitario delle varie componenti dello Stato.