Operaio di Rovigo ucraino viene richiamato in Patria per combattere contro i russi
Ma lui non ci sta: "Non lascio la mia famiglia, mi vengano a prendere se vogliono"
Vive a Rovigo da una vita. Quasi vent'anni. Ma l'Ucraina lo ha richiamato per combattere a fianco degli altri cittadini contro l'esercito russo. Solo che lui, Rustam, 39 anni, non è della stessa idea. Lui ormai vive in Polesine da tanto tempo, per lui la "casa" è questa, e non è disposto a lasciare la sua famiglia per andare a combattere. Una storia, quella di Rustam, raccontata dal quotidiano La voce di Rovigo e ripresa dal Corriere, che svela un'altra faccia della guerra che ha portato, a causa dell'offensiva di Mosca, il conflitto nel cuore dell'Europa.
Operaio di Rovigo ucraino viene richiamato in Patria per combattere contro i russi
E' ucraino, Rustam, ma vive in Polesine da 17 anni. E questa, come detto è casa sua. L'Italia, un lavoro stabile in una fabbrica, la sua amata famiglia. Gli affetti, insomma, i suoi legami, sono qui. Distanti dsa quel terribile conflitto che da quasi una settimana ha portato la guerra nel cuore (ferito) dell'Europa.
La Patria, però, l'Ucraina, l'ha richiamato alle armi. Il presidente Zelensky, nei giorni scorsi aveva annunciato firmando un decreto, il divieto di lasciare il Paese agli uomini tra i 18 e i 60 anni. E lui, che da giovane aveva fattoil militare, sarebbe obbligato a tornare nel Paese d'origine. Però lui non ne ha alcuna intenzione.
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E le sue dichiarazioni sono state molto chiare: "Non lascio la mia famiglia - ha detto - Se vogliono mi vengano a prendere con la forza". L'ultima visita ai parenti in Ucraina, al confine con Romania e Moldavia, era stata a ferragosto. E in quell'occasione nessuno avrebbe mai pensato che, mesi dopo, si sarebbe innescata questa escalation di violenza che ha condotto all'inizio del conflitto.