Ariano polesine

Morte di Rkia, a processo il vicino

La Procura è convinta che la responsabilità della morte della donna sia del vicino che aveva lasciato incustodita la pistola

Morte di Rkia, a processo il vicino
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Adesso c'è anche la richiesta di rinvio a giudizio per la morte di Rkia Hannaoui, la donna marocchina uccisa con un colpo di pistola lo scorso 29 marzo ad Ariano nel Polesine. La Procura della Repubblica di Rovigo ha infatti chiesto il processo per  S.G. del 1942 residente in Ariano Polesine, ritenuto (in ipotesi accusatoria) responsabile di omessa custodia di arma e di detenzione abusiva di munizioni, nonché del delitto di omicidio colposo per colpa consistita in imprudenza e negligenza, in particolare per aver omesso di adoperare le  cautele necessarie per la custodia di un’arma pistola Beretta  cal. 6,35 mm Browning, lasciando l’arma carica nel cassetto del comodino della propria camera da letto ove avevano libero accesso i due minori figli di H.R., consentendo così al minore di 8 anni figlio di H.R. di impossessarsi della pistola, non impedendo così  che quest’ultimo maneggiando la pistola facesse casualmente partire un colpo che, perforando il cranio della madre H.R., cagionava il decesso della donna per emorragia cerebrale.

Una tragica imprudenza

Le indagini dei carabinieri hanno infatti permesso di chiarire quanto accaduto: i bimbi, che erano amici dell'imprenditore, come del resto tutta la famiglia, avevano capito dove l'uomo tenesse la pistola. Così, il giorno della tragedia, mentre la mamma li aveva mandati dal vicino a chiedere un vasetto di passata di pomodoro, uno dei due sarebbe riuscito a prendere l'arma da cui è nata la tragedia.

Forse per loro era un gioco ma il fatto è che il colpo è partito, secondo la Procura mentre l'arma era nelle mani del minore dei due.

 

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