500 euro di multa

Cuccioli prigionieri in recinti minuscoli tra lamiere arrugginite

Ma la domanda è una sola: può bastare una sanzione per "ripagare" gli abusi e le violenze compiute sui poveri animali?

Cuccioli prigionieri in recinti minuscoli tra lamiere arrugginite
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Il Tribunale di Rovigo ha condannato un uomo residente nel Rovigotto all’ammenda di 500 euro poiché, come si legge nel decreto di condanna, “deteneva due cagnolini meticci in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di grandi sofferenze, custodendoli in u piccolo recinto fatiscente, con a disposizione un’unica cuccia, ciotole sporche per acqua e cibo, ingombro di oggetti vari e lamiere arrugginite e taglienti”.

Maltrattava i suoi animali: cani chiusi in recinti minuscoli tra lamiere arrugginite e taglienti

La condanna, sulla base dell’articolo 727 del Codice penale, è arrivata a seguito dell’intervento delle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Rovigo. I fatti risalgono all’aprile 2019, ma il decreto del gip è arrivato ora.

"Siamo intervenuti a seguito di una segnalazione -  spiega Antonio Buson, coordinatore provinciale del nucleo delle guardie zoofile Oipa di Rovigo - In un piccolo recinto fatiscente abbiamo trovato due cagnolini meticci di circa quattro mesi di vita privi di microchip nella situazione descritta dal decreto di condanna.

Abbiamo subito sanzionato il detentore per non avere fatto microchippare gli animali e per la mancata iscrizione all'anagrafe canina. I due cagnolini erano anche privi della coda e, alla richiesta di spiegazioni, il proprietario ci ha risposto che un cucciolo gli era stato regalato così, mentre al taglio della coda dell’altro aveva provveduto lui personalmente".

Nella stessa proprietà Antonio Buson e la sua vice, la guardia zoofila Giovanna Nalin, hanno trovato anche tre esemplari di tartaruga terrestre, specie protetta, rinchiusi in un altro recinto, e di questo ritrovamento hanno informato i carabinieri forestali Cites di Verona, competenti nel territorio della provincia di Rovigo.

L’Oipa ribadisce la necessità d’inasprire le pene per i reati contro gli animali, sanzionati con pene troppo esigue, affinché siano un vero deterrente contro il loro maltrattamento.

"Chiediamo alla politica di accelerare sulla riforma chiesta anche dalle associazioni. Occorre un giro di vite contro i reati che riguardano gli animali attraverso il disegno di legge in discussione nella Commissione Giustizia del Senato, che modifica le norme penali e civili in materia di tutela degli animali", commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto.

"Il fenomeno del maltrattamento degli animali resta preoccupante: le nostre guardie zoofile ricevono continuamente segnalazioni di maltrattamento, soprattutto per la cattiva detenzione. È tempo di adeguare la legislazione all’esigenza di una maggiore equità e rispetto nei confronti di quelli che già il Trattato di Lisbona del 2007 riconosce come “esseri senzienti”".

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