Lavoratori "fantasma" spiati dal "Grande fratello": ristoranti da incubo nel Rodigino
La situazione è preoccupante. Perché non si può e non si deve lavorare senza le garanzie prevista dalla legge!
Nel periodo delle festività natalizie il Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Rovigo, nell’ambito dei controlli finalizzati a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso, del controllo della regolare occupazione dei lavoratori ed alla verifica del rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ha intensificato i controlli nei settori della ristorazione ed esercizi pubblici.
Lavoratori "fantasma" spiati dal "Grande fratello": ristoranti da incubo nel Rodigino
L’esito del controllo svolto sull’intero territorio provinciale, congiuntamente all’Arma Territoriale ed a militari del Nucleo Operativo del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Venezia, ha consentito di individuare inadempienze in materia lavoro e di sicurezza sui luoghi di lavoro quali: mancata redazione e/o aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi, omessa formazione/informazione sulla sicurezza dei lavoratori, l’impiego di lavoratori subordinati senza preventiva comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro, l’omessa visita medica per i lavoratori in relazione alla mansione svolta, violazioni in materia di videosorveglianza sui luoghi di lavoro e, mancata gestione delle emergenze e primo soccorso.
Sono state controllate 10 attività operanti nel settore della ristorazione ed esercizi pubblici individuate a seguito di attività info-operativa sequenziale all’analisi di dati provenienti dall’Arma territoriale, dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro e dall’esame di banche dati.
I comuni interessati dai controlli ispettivi che hanno consentito di far emergere le principali irregolarità sono stati Canda, Castelguglielmo, Porto Viro, Rovigo, Occhiobello e Rosolina. Sono stati 48 i lavoratori individuati di cui 1 “in nero”. Sono stati n. 4 i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale adottati di cui 3 per gravi motivi di sicurezza e 1 per lavoro “nero”. I reati e le violazioni in materia di sicurezza accertate sono state n. 18, complessivamente sono state irrogate sanzioni per 60.000 euro.
In totale sono stati 10 i soggetti deferiti per violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. In un esercizio operante nel campo di servizi alla persona è stata applicata la maxi-sanzione per lavoro nero per l’impiego di personale senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro per 1 lavoratore.