E' stato ritrovato!

La mano sbucava dalla neve: lo scialpinista rodigino disperso è salvo, ma in grave ipotermia

Il 55enne partito ieri per una escursione in solitaria in Val Badia, non aveva fatto ritorno al campeggio. Il figlio ha dato l'allarme

La mano sbucava dalla neve: lo scialpinista rodigino disperso è salvo, ma in grave ipotermia
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Il pericolo valanghe in montagna desta sempre più preoccupazione: cresce il numero di scialpinisti, anche esperti, che in questi giorni hanno rischiato la vita

La mano sbucava dalla neve: lo scialpinista rodigino disperso è salvo, ma in grave ipotermia

E' stato ritrovato oggi ancora in vita, ma in grave stato di ipotermia, lo scialpinista 55enne di Rovigo travolto da una valanga in Val Badia. I familiari non avevano più sue notizie da ieri, giovedì 26 gennaio, quando era partito per una escursione in solitaria a metà mattina.

La macchina dei soccorsi si era attivata subito dopo l'allarme del figlio che in serata non l'aveva ancora visto rientrare al campeggio di San Cassiano dove alloggiavano.

Le ricerche, erano riprese stamattina anche sorvolando la zona. La perlustrazione dall'alto ha infatti permesso di vedere una mano che sbucava dalla neve. Il 55enne è stato estratto ancora vivo, ma in grave stato di ipotermia, da sotto la coltre di neve dove aveva passato la notte a -10° ed è stato trasferito all'ospedale di Bolzano.

E' allarme valanghe: domenica è morta la 30enne Arianna Sittoni

Una nuova tragedia rischiava di consumarsi sulle Dolomiti, a pochi giorni dalla morte di Arianna Sittoni, originaria di Viarago di Pergine Valsugana, travolta da una slavina durante un'escursione con l'amico Guido Trevisan, gestore del rifugio Caldenave che si era salvato solo perchè aveva scavato una buca che gli aveva permesso di respirare nelle quasi cinque ore che era rimasto sepolto dalla neve.

Sul Padon (sempre sulle Dolomiti), invece, anche una 52enne di Mestre, era uscita in fuoripista ed era stata travolta da una valanga, finendo sotto oltre un metro di neve. La donna era stata poi recuperata dall'eliambulanza di Trento sopraggiunta nel frattempo con un verricello di 20 metri e trasportata in ospedale.

Droni in azione per perlustrare le zone a rischio

Un'attività ancora in fase sperimentale ma significativa in occasione del tragico evento del ghiacciaio della Marmolada, dove l'utilizzo del nuovo strumento ha permesso di monitorare l'area primaria e secondaria, della zona di distacco e di accumulo in totale sicurezza, evitando di esporre personale a terra al rischio oggettivo di successivi distacchi.

foto copertina di archivio

 

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