Infermiera e OSS aggredite da una paziente in Pronto Soccorso, pochi giorni fa ha fatto lo stesso ad Adria
Ennesimo episodio di aggressione ai danni del personale sanitario
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Nella tarda serata di martedì 19 febbraio 2025, intorno alle 22, il Pronto Soccorso dell'ospedale di Rovigo è stato teatro dell'ennesimo grave episodio di violenza. Una 22enne di origini rumene, già nota per precedenti comportamenti aggressivi, ha aggredito brutalmente un'infermiera e un'operatrice socio-sanitaria (OSS).
Le due professioniste sono state colpite con pugni, calci e strattonate per i capelli; una delle due è stata scaraventata a terra, riportando lesioni giudicate guaribili in una settimana. La scena ha scosso profondamente anche i pazienti presenti in sala d'attesa, tanto che uno di loro si è sentito poco bene, accusando un malore a causa della violenza assistita.
L'intervento della Polizia di Stato ha permesso di bloccare l'aggressore, identificata come la stessa ragazza che, solo pochi giorni prima, aveva schiaffeggiato un'infermiera al Pronto Soccorso di Adria, venendo denunciata dai Carabinieri per lesioni a personale sanitario.
Preoccupazione tra i sindacati: "Servono misure concrete"
Riccardo Mantovan, segretario della Funzione Pubblica CGIL, ha espresso profonda preoccupazione per l'ennesima aggressione al personale sanitario dell'ULSS Polesana. Ha sottolineato la necessità di passare dalle parole ai fatti, implementando misure preventive efficaci, anziché affidarsi esclusivamente agli interventi repressivi.
Tra le richieste avanzate dal sindacato, spiccano il potenziamento del personale, il ripristino della guardia armata nei Pronto Soccorso e il miglioramento dei sistemi di videosorveglianza e allarme per garantire una risposta più rapida delle forze dell'ordine.
Un fenomeno in crescita
Questo episodio si inserisce in un contesto sempre più preoccupante di aggressioni nei confronti degli operatori sanitari. Nel 2023, sono stati denunciati 16.000 casi, con una stima che rappresenta solo un terzo delle aggressioni reali. Due terzi delle vittime sono donne, e i settori più colpiti sono i Pronto Soccorso e i servizi sociali, in particolare quelli dedicati alla tutela dei minori.
Per contrastare questa tendenza, la FP CGIL ha lanciato la campagna #RispettachiCura, con l'obiettivo di sensibilizzare cittadini e studenti sulle difficoltà quotidiane vissute dagli operatori sanitari attraverso percorsi di formazione e informazione.