Una tragedia che poteva essere evitata. È questa la sensazione che emerge dopo la morte del piccolo Mattia, 7 anni, travolto ad Adria mentre era in bicicletta con la madre venerdì 12 settembre 2025, all’incrocio tra via Peschiera e la SR443 ad Adria.

Indagato per omicidio stradale il 72enne alla guida
Dopo quattro giorni di agonia all’ospedale di Padova, il suo cuore ha smesso di battere. La famiglia, distrutta dal dolore, ha deciso di donarne gli organi.
Alla guida dell’auto che ha investito il bambino c’era un 72enne residente a Loreo, ora indagato dalla Procura di Rovigo per omicidio stradale con l’aggravante della violazione del codice della strada.

Dai rilievi è emerso un quadro alquanto grave: il 72enne viaggiava con una vettura già posta sotto sequestro, senza assicurazione e senza un valido documento di guida, poiché la patente gli era stata revocata o ritirata.
“Non avrebbe potuto circolare in nessun caso”, ha commentato il legale della famiglia.
Gli atti dell’inchiesta indicano che l’auto presentava danni nella parte centrale del cofano, mentre la bicicletta, sulla quale il piccolo era seduto nel seggiolino posteriore, è stata distrutta nella parte retrostante.
Elementi che saranno approfonditi nella consulenza tecnica fissata per il 2 ottobre, volta a ricostruire con precisione la dinamica dell’impatto.
La vicenda assume contorni ancora più dolorosi per la madre di Mattia, rimasta ferita nello scontro e già segnata da un altro lutto recente: pochi mesi fa aveva perso anche il marito.
Ora, oltre al dolore, chiede giustizia per suo figlio, che lunedì prossimo avrebbe festeggiato il compleanno.