Giallo di Ariano Polesine: la ferita non coincide con il calibro dei fucili
Secondo una prima analisi della ferita, ma le risposte arriveranno in giornata con l'autopsia, il foro non sarebbe compatibile con i fucili sequestrati ieri...
La morte della giovane mamma Rkia, martedì pomeriggio, resta ancora un mistero. La Procura procede per omicidio, c'è infatti la pista del proiettile trovato nel cranio della donna, subito dopo il ricovero d'urgenza all'ospedale, non appena è stata rinvenuta dai figli di 8 e 11 anni sdraiata sul pavimento della loro abitazione di via Fiume. Ma i dubbi sono ancora molti. E sarà l'autopsia a rivelare, evidentemente, le cause del decesso. Per il momento, però, l'ipotesi di omicidio, non convince il marito.
Giallo di Ariano Polesine: la ferita non coincide con il calibro dei fucili
Al Corriere, infatti, l'uomo, Asmaoui Lebdaoui, agricoltore, avrebbe rivelato di non essere convinto che si sia trattato di un gesto violento ma solo di un banale incidente domestico. La giovane moglie, secondo quanto riferito dall'uomo, era in videochiamata con la madre in Marocco al momento della tragedia. E lì con lei ci sarebbe stato anche il figlio più piccolo dei due.
Poi, a un certo punto sarebbe caduta a terra sbattendo violentemente la testa contro un fornello. Tuttavia per i Carabinieri la morte è avvenuta a seguito di un ferimento alla testa presumibilmente causato da un proiettile. Ieri, si era detto, era circolata la voce di un sequestro di fucili posseduti da un vicino di casa al quale era pure sparita una pistola.
Ma secondo quanto emerso da una prima indagine sul corpo della donna, il calibro di quelle armi non sarebbe compatibile con il foro sul cranio. E c'è da aggiungere che pure il vicino in questione, il presunto proprietario delle armi sequestrate, avrebbe negato che i militari dell'Arma gli abbiano "preso" armi che possiede regolarmente in quanto cacciatore.
Un giallo, dunque, quello di Ariano Polesine, che come detto presenta ancora vaste zone d'ombra. Secondo i racconti dei testimoni, del padrone di casa che abita al piano superiore, dei due bimbi, nessuno avrebbe percepito il rumore di uno sparo. Cosa è successo, allora, quel maledetto martedì pomeriggio verso le 16? E' ancora presto per dirlo, ma di certo altri dettagli nelle prossime ore emergeranno dalle indagini in corso.
La nota della Procura
Il Procuratore della Repubblica di Rovigo, dott.ssa Manuela Fasolato, comunica per una corretta informazione, che in relazione al decesso avvenuto in data 29/3/2023 di una donna, madre di due minori e di origine marocchina, a seguito di ferimento alla testa presumibilmente a causa di un proiettile avvenuto in data 28/3/2023 in Ariano Polesine (RO), la Procura della Repubblica di Rovigo, che procede contro ignoti in fase di indagini preliminari per il reato, formulato allo stato e in ipotesi accusatoria, di cui all’art. 575 c.p. (omicidio), ha disposto consulenza tecnica ai sensi dell'art.360 cpp (accertamenti tecnici irripetibili garantiti) per esame autoptico sulla salma per accertare la causa del decesso e ogni altro elemento utile a chiarire le circostanze del fatto, il cui conferimento incarico al medico legale avverrà il giorno 3/4/2023.