Frode fiscale e riciclaggio internazionale: sequestri e perquisizioni anche a Rovigo
Tra i beni sottoposti a sequestro figura anche una società tessile con sede a Lusia. Coinvolta nel riciclaggio una società di giocattoli di Polesella. Le operazioni si sono svolte anche province di Padova, Venezia, Latina e Roma

La Procura della Repubblica di Rovigo, guidata dalla dott.ssa Manuela Fasolato, ha comunicato l'esecuzione di una complessa operazione condotta in collaborazione con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rovigo.
Frode fiscale e riciclaggio: sequestri e perquisizioni anche a Rovigo
L’azione, avviata a seguito di articolate indagini, ha portato al sequestro preventivo – diretto e per equivalente – di beni per un valore superiore a 7 milioni di euro, finalizzato alla confisca di profitti e proventi illeciti derivanti da reati di associazione a delinquere, frode fiscale, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e autoriciclaggio.
L’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Rovigo su richiesta della Procura, ha coinvolto numerosi indagati. Tra i beni sottoposti a sequestro figura anche una società tessile con sede a Lusia (RO), ritenuta uno degli snodi centrali del sistema illecito.
Contestualmente sono stati eseguiti decreti di perquisizione locale e personale a carico degli indagati. Le operazioni si sono svolte nelle province di Rovigo, Padova, Venezia, Latina e Roma, con l’impiego di 18 pattuglie della Guardia di Finanza, che hanno effettuato 20 perquisizioni tra abitazioni e sedi aziendali.

Secondo l’ipotesi accusatoria, gli indagati avrebbero costituito un sodalizio criminale strutturato che operava in Italia e all’estero. Al vertice figurerebbero R.G., residente a Cavazzana di Lusia, e M.M., residente a Lusia, considerati i capi dell’associazione e gestori occulti di diverse società, sia attive che fallite, nei settori tessile, immobiliare e consulenziale, anche con ramificazioni nel Regno Unito e in Bulgaria.
Tra gli altri indagati compaiono professionisti e amministratori, tra cui un avvocato del foro di Rovigo, imprenditori e soggetti che, secondo la Procura, avrebbero agito da prestanome per occultare i reali gestori delle attività.
13 società coinvolte
Complessivamente sono 13 le società coinvolte, con una rete operativa che si estende anche in Svizzera, Londra e Sofia.
L’indagine ha permesso di ricostruire un sofisticato meccanismo fraudolento che prevedeva l’emissione di fatture per operazioni inesistenti da parte di tre società collegate, tra cui una con sede a Londra. Tali fatture venivano pagate tramite bonifici dalla società tessile di Lusia, poi fallita, con l’obiettivo di generare crediti IVA fittizi e sottrarre indebitamente fondi. Il denaro così fuoriuscito veniva poi “ripulito” attraverso varie società di comodo e reimmesso in contanti, con retrocessioni in percentuale (tra l’8% e il 10%) ai riciclatori e agli stessi organizzatori.
Tra le entità coinvolte nel riciclaggio figurano una società di giocattoli di Polesella (RO), una società di software di Roma, società finanziarie londinesi e una società di servizi svizzera.
Inoltre, per coprire l’ammanco fittizio del magazzino creato tramite le false fatture, la società tessile fallita avrebbe emesso nuove fatture inesistenti verso un’altra azienda tessile attiva, sempre a Lusia, permettendo a quest’ultima di evasione fiscale su redditi e IVA.
L’attività investigativa si è avvalsa di strumenti tecnici avanzati, tra cui trojan, accertamenti bancari, analisi di segnalazioni di operazioni sospette (SOS), perquisizioni e sequestri. Sono state individuate oltre 20 milioni di euro di fatture false, e sono stati contestati 68 episodi di reato, tra cui: 13 episodi di emissione o utilizzo di fatture false, 52 episodi di riciclaggio o autoriciclaggio, 2 episodi di bancarotta fraudolenta.
Due società sono inoltre indagate per responsabilità amministrativa da reato in quanto, secondo la Procura, avrebbero tratto vantaggio diretto dalle attività illecite commesse dai propri amministratori.
Tra i beni sequestrati figurano: un complesso aziendale completo di capannone, attrezzature e autocarri, quattro abitazioni (tra Rovigo e Verona), un terreno agricolo, un’autovettura, gioielli, orologi di lusso (Cartier, Rolex, Bulova), disponibilità economiche in contanti e su conti bancari.