False revisioni di mezzi pesanti in cambio di “mazzette”, ai domiciliari un rodigino
Gli investigatori hanno accertato che più di 350 veicoli non sono mai transitati dalle linee di controllo.
Questa mattina, lunedì 12 ottobre 2020 i finanzieri del Comando Provinciale di Ferrara e gli agenti della Polizia di Stato di Ferrara, Sezione Polizia Stradale, sono impegnati nell’esecuzione, di 7 ordinanze di custodia cautelare, di cui 3 in carcere e 4 agli arresti domiciliari su disposizione del G.I.P. di Ferrara. Ad entrare nel carcere dell’“Arginone” sono stati 2 dipendenti della Motorizzazione Civile di Ferrara e il titolare di un’agenzia di pratiche auto del capoluogo.
Quattro imprenditori ai domiciliari
Ai domiciliari, invece, sono finiti 4 imprenditori: 2 della provincia di Ferrara, 1 di quella di Bologna ed 1 della provincia di Rovigo, tutti attivi nel settore del trasporto merci. Sono complessivamente 216 le persone indagate per i reati di corruzione, falso e abuso di ufficio. L’indagine ha portato ad accertare l’esistenza di un disegno criminoso in atto da anni finalizzato a garantire, dietro pagamento di somme denaro (fino a 350 euro per pratica) a favore di funzionari pubblici, il buon esito delle procedure di revisione di autocarri e rimorchi che, in condizioni normali, non avrebbero mai potuto superare le verifiche annuali obbligatorie perché privi dei requisiti tecnici richiesti. A fungere da intermediario tra gli attori era il titolare di un’agenzia di pratiche d’auto di Ferrara.
Oltre 350 veicoli coinvolti
Gli investigatori hanno accertato che più di 350 veicoli non sono mai transitati dalle linee di controllo, e sono al vaglio le posizioni di ulteriori 270 mezzi pesanti che indipendentemente dagli accertamenti, saranno segnalati per la revisione straordinaria. Sono questi gli esiti di una articolata e complessa investigazione coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Ferrara, Andrea Maggioni e condotta in perfetta sinergia operativa dagli uomini della Polizia Stradale e della Compagnia Guardia di Finanza della città estense. L’attività info-investigativa, attraverso controlli mirati su strada da parte degli agenti della Polizia Stradale e dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Ferrara, ha avvalorato l’iniziale ipotesi delittuosa integrata dalle dichiarazioni di alcuni testimoni.
I veicoli saranno sottoposti a revisione straordinariae sono riferibili infatti ad oltre 30 province: Ascoli Piceno, Benevento, Bologna, Brescia, Caserta, Cremona, Cosenza, Catania, Forlì-Cesena, Foggia, Firenze, Isernia, Crotone, Messina, Milano, Mantova, Modena, Massa Carrara, Napoli, Novara, Piacenza, Padova, Pisa, Parma, Pavia, Potenza, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Roma, Rimini, Rovigo, Salerno, Siena e Verona.
Reati contro la pubblica amministrazione
Sulla base degli indizi raccolti, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ferrara, ipotizzando reati contro la pubblica amministrazione, co-delegava le due Forze di Polizia all’esecuzione di approfondite indagini, disponendo l’esecuzione di intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre all’installazione di telecamere presso la sede della Motorizzazione Civile. Le immagini acquisite hanno consentito di verificare che le anomalie riscontrate erano il frutto di un congeniato sistema illecito, basato, come detto, sulla corruzione di funzionari e imprenditori per facilitare i collaudi e le revisioni. Le numerose registrazioni acquisite agli atti delle indagini, hanno immortalato il profitto del reato, ovvero il denaro nascosto all’interno dei documenti o delle classiche “bustarelle” che le parti si scambiavano durante le operazioni di controllo dei mezzi.
Si potevano “comprare” le verifiche
Tra i “favori” che i dipendenti della Motorizzazione facevano alle ditte di autotrasporto in cambio di denaro era anche la possibilità di anticipare o posticipare di diverse settimane la prenotazione della revisione. Il rodato meccanismo illecito scoperto era ormai noto anche alle ditte di autotrasporto fuori dall’Emilia-Romagna. Alla Motorizzazione Civile di Ferrara venivano sottoposti a revisione automezzi provenienti da tutta Italia, con la certezza che, con alcune centinaia di euro, era possibile “comprare” le verifiche anche in presenza di gravi inefficienze di tipo meccanico o elettrico (sistemi frenanti non idonei o non completamente efficienti, usura degli pneumatici oltre gli standard consentiti, malfunzionamento dell’impianto luci ecc.).
Le riprese video effettuate dagli investigatori, oltre a svelare il giro di denaro e di favori, hanno consentito di fotografare la spregiudicatezza con cui, in molti casi, venivano occultate le carenze al sistema frenante o agli pneumatici dei veicoli, consentendo la circolazione su strada di mezzi non sicuri. Oltre alle ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P., Dott. Vartan Giacomelli, l’Autorità Giudiziaria inquirente ha disposto che gli agenti della Polizia Stradale e i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Ferrara eseguano il sequestro delle carte di circolazione degli oltre 350 automezzi individuati nel corso delle indagini, i quali verranno tutti sottoposti a revisione straordinaria.