Il caso

Dirigente sanitaria licenziata dall’Ulss 5, si ripresenta a lavoro e viene scortata via dalla Polizia

La 39enne Antonietta Perrone contesta il fatto che i procedimenti disciplinari e la risoluzione del rapporto di lavoro sarebbero arrivate dopo che lei ha presentato denunce per irregolarità in alcuni appalti dell'azienda sociosanitaria polesana

Dirigente sanitaria licenziata dall’Ulss 5, si ripresenta a lavoro e viene scortata via dalla Polizia

Nervi tesi tra l’Ulss 5 Polesana e Antonietta Perrone (in copertina), ingegnera ed ex responsabile del Provveditorato, Economato e Logistica, con l’apice della diatriba che è stato raggiunto giovedì 4 dicembre 2025 quando la dirigente sanitaria, nonostante vivaci proteste, è stata accompagnata fuori dall’ufficio dell’Ulss 5 dagli agenti di Polizia della Questura.

Una circostanza che si è verificata perché Perrone, 39enne originaria di Caiazzo (Caserta – Campania) e residente a Treviso, dopo alcuni procedimenti disciplinari, era stata licenziata dall’azienda sociosanitaria polesana, misura che però lei non aveva accettato e aveva contestato come illecita.

Le due versioni sul licenziamento

L’origine della frattura tra le parti è da collocare a maggio 2025. A livello temporale, poi, i primi procedimenti disciplinari sono arrivati a giugno, mentre dal 1° settembre al 30 novembre è stata sospesa.

Il 27 novembre, tuttavia, è stato notificato a Perrone il licenziamento disciplinare senza preavviso, una decisione però impugnata dai legali della 39enne (e destinata a sfociare in una causa di lavoro).

In questo senso, Perrone, una volta scaduti i termini, è rientrata in servizio, rilevando l’assenza dell’atto deliberativo che renderebbe esecutiva la sanzione. Da lì, infine, il fatto di essere stata scortata fuori dagli uffici dalla Polizia.

Le due versioni sul licenziamento

Come riferito dal Corriere del Veneto, i provvedimenti disciplinari e il successivo procedimento per la risoluzione del rapporto di lavoro sarebbero arrivati in quanto veniva contestato ad Antonietta Perrone una gestione dell’Economato che stava paralizzando il funzionamento dell’ospedale.

Secondo l’Ulss, la rigida applicazione della legge sugli appalti della 39enne avrebbe rallentato le forniture ospedaliere, provocando disagi all’operatività.

Dal lato opposto, invece, come fatto sapere da Distasio e Mingrino, legali di Perrone, il licenziamento coinciderebbe con il periodo in cui la dirigente sanitaria avrebbe denunciato irregolarità in alcuni appalti e contratti pubblici dell’Ulss 5 Polesana.

Fino a quel momento, infatti, la 39enne non aveva ricevuto alcuna sanzione disciplinare, ottenendo anzi valutazioni eccellenti per il suo operato. In merito alle denunce, Perrone è stata sentita sia dalla Procura di Rovigo, sia dalla Guardia di Finanza territoriale.

L’Ulss 5 ha però ribadito la piena correttezza delle proprie decisioni, affermando di aver agito a tutela degli utenti e della comunità e di essere pronta a difendere le proprie posizioni nelle sedi opportune.