Lo sfogo

Covid, Zaia: “Pochi incivili stanno mettendo a rischio la comunità” | +2223 positivi | Dati 9 novembre 2020

"Porto il grido di allarme dei veneti: non è possibile che qualcuno pensi che questo non sia un problema sociale. Con tutti questi assembramenti potremmo finire in zona rossa".

Covid, Zaia: “Pochi incivili stanno mettendo a rischio la comunità” | +2223 positivi | Dati 9 novembre 2020
Pubblicato:
Aggiornato:

Il Governatore, nel corso della conferenza stampa di oggi, lunedì 9 novembre 2020, ha puntato il dito contro i negazionisti e contro chi si sta godendo aperitivi in piazza, come se il virus non esistesse.

Il bollettino

Sono quasi 2 milioni e mezzo i tamponi effettuati dall’inizio di questa pandemia. I positivi, invece, sono 81.492 dall’innesco dell’epidemia a febbraio, 2223 in più nelle ultime 24 ore. I positivi a oggi sono 53.145 e in isolamento si trovano 15mila e 111, 1500 uscite dall’isolamento da ieri. I ricoverati sono 1580, con un incremento nelle ultime 24 ore pari a 113 persone. Terapie intensive: più 10, 203, 195 sono positivi. Più 21 morti per un totale di 2595. Dimessi 5191, 27 da ieri. Il Governatore ha affermato:

“Mi si chiede spesso cosa sia cambiato rispetto alla prima ondata. Nel mese di marzo c’erano le persone sui balconi, il problema è stato visto come un dramma nazionale. Tutti abbiamo agito nella stessa direzione. Ora ho la sensazione che sia venuto meno questo senso civico, c’è troppo individualismo. Se non ci diamo una mano non ne usciamo. L’unico problema che abbiamo sono gli assembramenti. Lockdown? Certo, scientificamente è la soluzione. Ma noi preferiamo altro: non facciamo assembramenti. Questo dobbiamo fare”.

Da domani il Veneto (anche l’Emilia Romagna) inizierà anche a caricare i tamponi rapidi nel saldo che quotidianamente viene inviato al Ministero della Sanità.

Serve senso civico

La crescita c’è, la curva non è esponenziale, sia per quanto riguarda le terapie intensive sia in merito ai ricoveri. La pressione ospedaliera, insomma, si fa sentire. Ma secondo il Governatore Luca Zaia il tema centrale non è nemmeno questo. Sotto i riflettori, infatti, oggi nel consueto bollettino quotidiano sulla diffusione del Covid in Veneto, è finito l’altro argomento che sta tenendo banco in tutta Italia: il senso civico e gli assembramenti. Il Governatore ha dichiarato:

“Prima di tutto voglio ringraziare gli operatori che stanno lavorando con il virus anche mettendo a rischio la propria vita.Noi stiamo facendo la nostra parte. Siamo pronti con gli allestimenti: le 1000 terapie intensive ci sono, manca, casomai, il personale. Siamo anche pronti con misure e attrezzature nel caso si debba vivere un salto di fascia finendo in zona rossa. Installeremo tende riscaldate fuori da tutti gli ospedali presidiati da protezione civile in caso di emergenza estrema. Non stiamo spettacolarizzando. Ma i cittadini devono darci una mano. Perché le immagini delle piazze piene sono imbarazzanti”.

Aperitivi in piazza, camminate e assembramenti, scene di una quotidianità che, in tempi di coronavirus, effettivamente parlano di atteggiamenti non proprio rispettosi nei confronti di chi, pazienti e operatori sanitari, si trova a dover vivere faccia a faccia con il virus. Zaia ha aggiunto:

“Il cittadino deve darci una mano, noi possiamo gestire, ma dobbiamo aiutarci tutti. Imbarazzanti le immagini di piazze strapiene, dove si vive come se non ci fosse un domani. I Veneti sono persone per bene che usano mascherina. Fare casino? Ma ci si rende conto che al di là del fossato ci sono ospedali pieni di pazienti? Se continuiamo così quattro ospedali saranno solo per il Covid. Muoiono persone al giorno. Non veniteci a dire che è un invenzione. Tutti hanno il diritto di vivere. Deve esserci rispetto per le persone che soffrono e per gli operatori che rischiano la vita. Non è che se saltiamo una domenica di spritz, casca il mondo. Stare a casa. Ogni struttura organizzata ha un punto di non ritorno“.

Seguici sui nostri canali