Preoccupazioni

Covid, Zaia: “Nuova ordinanza anti assembramento” | +1300 positivi in Veneto | Dati 22 ottobre 2020

Boom di positivi nelle ultime 24 ore in regione, ma la curva cresce lentamente. In Italia 926 in terapia intensiva: mancano 1374 ricoverati per raggiungere la soglia critica per un nuovo lockdown.

Covid, Zaia: “Nuova ordinanza anti assembramento” | +1300 positivi in Veneto | Dati 22 ottobre 2020
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Gli ultimi aggiornamenti dalla sede della Protezione civile di Marghera.

I numeri aggiornati del bollettino

Oltre 2 milioni di tamponi eseguiti (con 1 milione e mezzo di test rapidi), 1.325 positivi in più nelle ultime 24 ore, in isolamento 13.676 (+57), terapie intensive 66, ricoverati 588, morti 2.301, dimessi 4.436. Sintomatici ad oggi 401 (3,32% a domicilio).

“Rispetto a marzo abbiamo più positivi per effetto del numero di tamponi, ma abbiamo una curva che cresce ma lentamente – ha detto il Governatore – Infatti le terapie intensive sono aumentate ma non c’è stata ad oggi la temuta impennata. Sarà un lungo inverno, gli ospedali sono sotto pressione ma siamo pronti con l’artiglieria pesante”.

Zaia ha poi confermato che, sopra una certa soglia, dieci ospedali in Veneto sono pronti a diventare “Covid” e saranno sottratti a cure ordinarie.

In arrivo ordinanza anti assembramento

La possibile criticità principale sottolineata dal presidente della Regione è di “evitare assolutamente il rischio collasso della sanità, per continuare ad erogare”. Poi ha annunciato una prossima ordinanza, entro lunedì, anti assembramenti, per “alleggerire” con nuove restrizioni le situazioni di assembramento.

Oggi riunione col Governo sul contact tracing

Oggi nel primo pomeriggio ci sarà poi una importante riunione con il Governo sul tema del contact tracing.

“Il modello potrebbe evolversi, perché quando hai un certo numero di contagiati al giorno, non riesci più a stargli dietro ovviamente con le telefonate”.

Infine il Governatore ha lanciato un messaggio proprio al Governo:

“Servono protocolli farmacologici e di cura urgenti per i primi giorni di contagio a domicilio. E’ fondamentale per evitare le ospedalizzazioni e limitare l’intasamento degli ospedali“.

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