All'appello mancano 10 milioni

Coimpo dopo la messa in sicurezza (a carico della collettività) ora serve la bonifica: ma non ci sono i soldi

Sono trascorsi otto anni dalla tragica morte di quattro operai impegnati all'interno dell'impianto, deceduti dopo aver inalato sostanze tossiche...

Coimpo dopo la messa in sicurezza (a carico della collettività) ora serve la bonifica: ma non ci sono i soldi
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Sono soldi pubblici, 460 mila euro dal veneto e 116 mila da Adria, quelli sborsati fino ad ora per la messa in sicurezza della Coimpo, la ditta di fertilizzanti che ha ucciso quattro persone. Ora mancherebbe solo la bonifica ma non ci sono fondi. Serve più denaro...

Coimpo dopo la messa in sicurezza (a carico della collettività) ora serve la bonifica

I soldi pubblici non bastano, la fabbrica è in sicurezza ma deve essere bonificata. “Questo racconta una bruttissima storia italiana, in cui il privato fa il profitto e lascia al pubblico l’onore di mettere in sicurezza e cercare soldi ulteriori per la bonifica”, ha dichiarato il sindaco di Adria Omar Barbierato.

Usati tutti i fondi pubblici...

Sono passati ormai otto anni dalla morte dei quattro operai a causa delle esalazioni tossiche, ma solamente qualche giorno fa è terminata la messa in sicurezza della fabbrica. Per adesso sono stati tamponati gli sversamenti e sono state mappate le tipologie di fanghi, catalogati come non pericolosi ma andrebbero comunque rimossi. Non è ancora finito il lavoro ma le tasche della regione sono vuote.

É denaro pubblico quello utilizzato per risanare il danno fatto da un privato, ed è questo che, dopo le morti degli operai, ferisce maggiormente il sindaco Barbierato. Sono infatti 460 mila gli euro sborsati dalla regione Veneto e 116 mila quelli del comune di Adria.

In un periodo di crisi come questo quelle cifre nelle casse del comune avrebbero sicuramente fatto comodo e non solo non sono nemmeno bastati, manca ancora la completa bonifica del sito.

La tragedia

Era il 22 set 2014 quando una reazione chimica non prevista uccise 4 lavoratori. Si sono susseguiti poi anni di processi conclusi con condanne per omicidio colposo e traffico di rifiuti, ridotte ma confermate in appello.

Da allora la Coimpo è sotto sequestro. La ditta recuperava fanghi e produceva fertilizzanti per l’agricoltura, al suo interno però irregolarità e scarsa cura della sicurezza erano all’ordine del giorno. Ma il dramma non si fermava dentro quelle mura continuava anche fuori con lo sversamento dei rifiuti nelle campagne circostanti.

Ora al comune è rimasto da gestire lo smaltimento dei fanghi rimasti nelle vasche e solo quest’anno hanno trovato i fondi per un primo intervento.

“È una messa in sicurezza permanente e adesso necessitano circa dieci milioni per la bonifica”.

Sono certamente rassicuranti le parole del Dirigente Lavori pubblici Comune Adria che certifica che questo sarà l’ultimo capitolo di questa tragedia, meno rassicurante è però la cifra richiesta per questa conclusione.

Ora i soldi non ci sono, sono finiti i fondi comunali e non resta che cercare finanziamenti a livello regionale e statale, ma fino ad allora sembra che i fanghi siano destinati a restare in quelle vasche.

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