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Cantieri shock nel Rodigino: lavoratori in nero e clandestini

Pesanti i provvedimenti adottati dai militari dell'Arma...

Cantieri shock nel Rodigino: lavoratori in nero e clandestini
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Nelle ultime settimane il Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Rovigo, nell’ambito delle attività finalizzate a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso, del controllo della regolare occupazione dei lavoratori ed alla verifica del rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ha intensificato i controlli nel settore dell’edilizia.

Cantieri shock nel Rodigino: lavoratori in nero e clandestini

L’esito del controllo svolto sull’intero territorio provinciale, congiuntamente all’Arma Territoriale ed a militari del Nucleo Operativo del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Venezia, ha consentito di individuare inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro quali l’omessa redazione e/o aggiornamento del Piano Operativo di Sicurezza di Cantiere, il mancato controllo e coordinamento in fase di esecuzione delle ditte presenti in cantiere in relazione alla valutazione dei rischi aziendali, omessa formazione/informazione sulla sicurezza dei lavoratori, omessa visita medica per i lavoratori in relazione alla mansione svolta, irregolarità in materia di salute e sicurezza in relazione alle attrezzature utilizzate: ponteggi, scale, parapetti, disposizione di montanti ed ancoraggi del ponteggio, recinzione e viabilità di cantiere.

Sono state controllate n. 17 ditte operanti nel settore dell’edilizia individuate a seguito di attività info-operativa sequenziale all’analisi di dati provenienti dall’Arma territoriale, dall’ Ispettorato Territoriale del Lavoro e dall’esame di banche dati. I comuni interessati dai controlli ispettivi riguardavano l’intero territorio della provincia di Rovigo e nello specifico i comuni di Rosolina, Occhiobello, Badia Polesine, Fratta Polesine, Ficarolo e Lendinara. Sono stati n. 25 i lavoratori individuati e controllati di cui 3 “in nero”, e 2 irregolarmente presenti sul territorio nazionale (clandestini).

Sono stati n. 7 i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale adottati di cui n. 6 per gravi motivi di sicurezza e n. 1 per lavoro “nero”. Le violazioni in materia di sicurezza accertate sono state n. 34, complessivamente sono state irrogate sanzioni per 150.000 euro. In totale sono stati 17 i soggetti deferiti per violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di cui 1 anche per impiego di lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno previsto da T.U.I. (art. 22 comma 12 del D.LGS 286/1998). Veniva applicata n. 1 maxi-sanzione per lavoro nero per l’impiego di personale senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro (per 3 lavoratori).

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