Cadavere decapitato gettato nel Po: spunta l'ipotesi della campionessa di tiro a segno Andreea Alice Rabciuc
Il medico legale, analizzando il corpo mutilato, ha fornito elementi utili per le indagini. Elementi che hanno smentito le ipotesi iniziali e che aprirebbero altre piste. Almeno fino a quando non verrà eseguita l'autopsia
Dopo aver smentito le due piste di Isabella Noventa e Samira El Attar, grazie alle prime risultanze scientifiche del medico legale, si fa strada l'ipotesi che il corpo rinvenuto possa essere quello dell'atleta scomparsa l'11 marzo...
Cadavere decapitato gettato nel Po: spunta l'ipotesi della campionessa di tiro a segno Andreea Alice Rabciuc
Sarà l'autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni, a fornire tutti quegli elementi essenziali per ricostruire l'identità di quel corpo brutalmente mutilato e decapitato rinvenuto in un borsone lungo l'argine rodigino del Po. Ma per ora, grazie agli elementi forniti dall'analisi del medico legale sul posto, quasi sicuramente si possono smentire le iniziali ipotesi.
Si era pensato che quel cadavere fosse di Isabella Noventa o di Samira El Attar, le due donne del Padovano brutalmente assassinate e scomparse, la prima nel 2016 ad Albisegnago e la seconda nel 2019 da Stanghella, entrambe nella provincia di Padova. Ma queste due piste non sono di fatto conciliabili con il responso del medico legale. La donna rinvenuta nel Po, infatti, sembra essere stata uccisa da poco. E la giovane età della vittima, inoltre, non è in linea con le altre due donne morte.
E allora spunta fuori un nuovo nome. E' quello della campionessa di tiro a segno Andreea Alice Rabciuc la 27enne di cui si sono perse le tracce dall'11 di marzo. La ragazza aveva partecipato a una festa in un casolare in provincia di Ancona. Poi era sparita. Ma tutto sembra far pensare che quel corpo mutilato sia il suo. Carnagione chiarissima, giovane, alta circa un metro e sessanta, fisico minuto, tanto da poter essere nascosta in un borsone come quelli usati dai giocatori di calcio.
Cosa sappiamo del responso del medico legale
Sul posto sono stati raccolti molti elementi essenziali che ora, pian piano vengono alla luce. Prima di tutto alla ragazza assassinata piacevano i colori a tinte forti, sgargianti, tessuti luccicanti. Aveva con sé un maglione comodo, forse una felpa di color rosa. Informazioni che farebbero venire alla mente la campionessa di tiro a segno.
Il corpo sarebbe finito in acqua meno di un mese fa e le mutilazioni, ricordiamo che il corpo è senza testa e mani, sono recenti. Le mani sarebbero state utili per risalire all'identità della vittima: Andreea aveva dei tatuaggi proprio sulle mani. E i suoi capelli tinti di blu, poi, avrebbero immediatamente ricondotto a lei.
Tuttavia restano molte le zone d'ombra sulla vicenda. A partire dal movente che avrebbe condotto il killer a uccidere la campionessa. Si tratta di ricostruire cosa è accaduto a quella festa nel casolare dalla quale l'atleta non ha più fatto ritorno. E perché il fidanzato avrebbe custodito il suo smartphone, consegnandolo poi la settimana successiva e ritardando, di fatto l'allarme della scomparsa della giovane.