Anziano fatto a pezzi buttato nell'Adigetto: i parenti non avevano denunciato la scomparsa
La vicenda è ancora avvolta nel mistero...
I Carabinieri hanno posto sotto sequestro l'abitazione di via Ghirardini in centro a Badia Polesine in cui abitava Shefki Kurti, il 72enne ucciso, fatto a pezzi e poi buttato nel canale Adigetto. Il motivo? Ci sono molti aspetti ancora da analizzare e la tragedia è avvolta nel mistero.
Anziano fatto a pezzi buttato nell'Adigetto
Prima di tutto i militari dell'Arma si sono diretti verso casa dell'anziano, dopo aver ricomposto e identificato il cadavere, per cercare elementi e indizi. Al momento il fascicolo aperto dalla Procura è per omicidio volontario e occultamento di cadavere anche se non ci sono indagati. Gli ultimi a vederlo vivo sono stati la moglie e i famigliari. E' quindi normale, in un certo senso, che i primi sospetti siano ricaduti proprio sulla famiglia.
I parenti non hanno mai denunciato la scomparsa
Famiglia che però non aveva sue notizie da giorni. Dal 24 luglio, a essere precisi, giorno in cui si era allontanato da casa dopo un litigio con la moglie. Lo stesso giorno il figlio aveva chiamato i Carabinieri per informarli dell'allontanamento del padre. Ma non è stata una vera e propria denuncia. La denuncia è stata formalizzata solo dopo il ritrovamento dell'ultimo arto nel canale, il primo di agosto. Inequivocabile, ai fini del riconoscimento, un segno particolare sulla gamba, forse un tatuaggio.
L'anziano e la moglie erano arrivati in Italia negli anni Novanta, tra i primi albanesi ad arrivare nel Polesine. Prima avevano trovato casa a Villanova del Ghebbo, dove lui aveva iniziato a lavorare come manovale. Poi i due si erano trasferiti a Badia Polesine. La coppia ha avuto due figli, Alketa e Arben.