Guardia di Finanza

Alimenti non tracciati e con etichette in lingua straniera, giù le serrande per una macelleria islamica

E' stato scoperto anche che il titolare della macelleria di Badia Polesine ha fornito dichiarazioni mendaci nell’autocertificazione prodotta all’atto dell’avvio della attività commerciale

Alimenti non tracciati e con etichette in lingua straniera, giù le serrande per una macelleria islamica
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Continua incessante nel Polesine la campagna di rafforzamento del controllo economico del territorio, anche attraverso il Servizio 117, disposta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rovigo e finalizzata a garantire una concreta cornice di sicurezza economico-finanziaria per la popolazione. Questa volta l’attenzione delle Fiamme Gialle si è concentrata sul territorio comunale di Badia Polesine, per dare continuità alle iniziative messe in campo dalle Forze di Polizia a seguito del tavolo di coordinamento dello scorso 6 marzo presieduto dal Prefetto di Rovigo. Le pattuglie dei reparti dipendenti dal Gruppo di Rovigo hanno proceduto ad eseguire sia controlli su strada che mirati accertamenti presso gli esercizi commerciali.

Chiusa una macelleria islamica a Badia Polesine

In particolare, durante un controllo esperito dai finanzieri della Tenenza di Lendinara - in collaborazione con la Polizia Locale di Badia Polesine, personale del S.I.A.N. (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) e del Servizio Veterinario della ULSS 5 Polesana - nei confronti di una macelleria islamica badiese, gestita da un 45enne marocchino, sono emerse numerose violazioni:

  • all’atto dell’accesso, le Fiamme Gialle hanno individuato un connazionale marocchino 42enne addetto alle pulizie che lavorava completamente in nero. Per l’impiego del menzionato dipendente è quindi scattata la diffida alla regolarizzazione cui conseguirà l’irrogazione della c.d. maxi-sanzione fino ad un massimo di 11.700,00 euro da parte dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Rovigo;
  • sugli scaffali, esposte alla vendita, sono state rinvenute quasi un centinaio di confezioni di prodotti etnici in scatola, prive delle informazioni al consumatore in lingua italiana, con la conseguente irrogazione nei confronti del titolare di una sanzione amministrativa fino a 8.000 euro;
  • inoltre sono stati rinvenuti ulteriori alimenti privi della tracciabilità della filiera alimentare, per i quali è prevista una sanzione pecuniaria fino a 4.500,00 euro; tutti gli alimenti sono stati sottoposti a sequestro amministrativo e, con specifico riferimento a quelli privi della tracciabilità della filiera alimentare, quindi potenzialmente forieri di rischi per la salute, il Servizio Veterinario ha disposto l’automatico avvio alla distruzione.

Nel corso del controllo è anche emerso che il titolare della macelleria aveva fornito dichiarazioni mendaci nell’autocertificazione prodotta all’atto dell’avvio della attività commerciale, facendo così venir meno il requisito della onorabilità, come confermato dall’Ufficio Attività Produttive del Comune di Badia Polesine.

Per tale ragione, dal punto di vista amministrativo, gli è stato intimato il divieto di prosecuzione dell’attività e la sua condotta è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Rovigo per il reato – secondo l’ipotesi accusatoria – di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico di cui all’art 483 c.p.. Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e la condotta degli indagati è ancora al vaglio della citata Autorità Giudiziaria. Vige ovviamente la loro presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

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