Nella mattinata di venerdì 18 ottobre 2025, i Carabinieri della Compagnia di Rovigo hanno eseguito un fermo di iniziativa nei confronti di R.Z., 39 anni, di origine marocchina, regolare sul territorio nazionale ma senza fissa dimora in Italia. Il 39enne è gravemente indiziato del reato di tentato omicidio ai danni di un connazionale, N.H., 31 anni, anch’egli senza fissa dimora.
Aggressione con coltello
L’aggressione è avvenuta intorno all’1.30 della notte tra il 17 e il 18 ottobre all’interno del bar “San Marco” di Rovigo. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, durante una lite tra i due, R.Z. avrebbe colpito N.H. con un coltello all’addome, provocandogli una ferita lacero-perforante.
Intervento chirurgico
Sul posto sono intervenuti tempestivamente i sanitari del 118, che hanno soccorso la vittima e la hanno trasportata d’urgenza all’Ospedale di Rovigo, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico nella notte. Le condizioni del 31enne sono gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Aggressore trovato in un edificio dismesso
Ricevuta la segnalazione, i Carabinieri del Comando Compagnia di Rovigo sono giunti rapidamente sul luogo dell’aggressione, avviando immediatamente le indagini sotto la direzione della Procura della Repubblica di Rovigo, guidata dalla dott.ssa Manuela Fasolato. Gli investigatori hanno raccolto testimonianze e acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza interni al locale, che hanno consentito di identificare il presunto aggressore.
Dopo ore di ricerche, sviluppatesi tra il centro e la periferia di Rovigo con ispezioni in casolari ed edifici abbandonati, i militari hanno rintracciato il sospettato in un edificio dismesso. Il 39enne, già noto alle forze dell’ordine, indossava ancora gli abiti usati durante l’aggressione.
Scatta l’arresto
Constatati i gravi indizi di reato e il pericolo di fuga, i Carabinieri hanno proceduto al fermo dell’indagato, successivamente trasmesso alla Procura per la richiesta di convalida e l’eventuale applicazione di misure cautelari.
La Procura di Rovigo ricorda che le accuse sono formulate in fase di indagini preliminari e che vige la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.