Violenta grandinata in Polesine: danni ingenti alle colture
Carlo Salvan presidente di Coldiretti Rovigo: "In una manciata di minuti distrutto il lavoro di un anno intero”
È la seconda grandinata nel giro di due settimane quella che ha colpito le campagne polesane ieri: un 25 aprile 2023 che doveva essere di festa e che invece si è trasformato in una giornata da dimenticare per gli agricoltori.
Violenta grandinata in Polesine: danni ingenti alle colture
Il settore attendeva la pioggia che potesse ristorare le colture e rimpinguare le falde completamente vuote, visto l’inverno a dir poco siccitoso. Tra le calamità più temute dagli agricoltori però c’è la grandine che è tornata a far visita al Polesine ieri mattina dalle 9 in poi prendendo diversi comuni; le segnalazioni sono arrivate da Lusia, Rovigo, Arquà Polesine, Crespino, Costa, Bosaro, Fiesso Umbertiano e Pontecchio.
Tra le colture maggiormente colpite le frutticole, tra cui le drupacee e i kiwi, ma anche quelle estensive come grano, colza, aglio, mais e barbabietole da zucchero. È ancora presto per fare la conta dei danni, si dovrà aspettare che finisca l’ondata di maltempo. I chicchi, di varie dimensioni, si sono scagliati sulle coltivazioni colpendo gemme, fiori e germogli.
“Nel mese di aprile abbiamo visto turnarsi più di una stagione – commenta Carlo Salvan presidente di Coldiretti Rovigo -,: prima la siccità che si protraeva dall’inverno, poi il calo di temperature rispetto a marzo e l’arrivo delle gelate tardive, in alcune zone era scesa la grandine il 13 aprile. La pioggia serve, ma per essere di sollievo doveva durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa; mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine, non portano benefici, anzi, aumentano i danni. La grandine, infatti, è l’evento climatico più grave nelle campagne per i danni irreversibili che provoca ai raccolti, visto che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno intero”.
“I cambiamenti climatici hanno un impatto impressionante sul settore agricolo e se ne parla ancora troppo poco – prosegue Salvan -. Siamo di fronte a un’evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense con il rapido passaggio dal caldo al maltempo. È importante che le aziende prendano confidenza con gli strumenti assicurativi, perché in questi casi di violenti eventi atmosferici, non ci sono soluzioni protettive attive per tutte le colture”.
Nelle zone interessate dal maltempo sono in corso le verifiche da parte della Coldiretti, tra danni alle colture, ma anche alle infrastrutture nelle campagne.
Verifiche e valutazione dei danni anche da parte della Regione:
“Forti temporali e grandine hanno bersagliato in mattinata parte del territorio del Veneto. La grandine ha coinvolto colture e attività agricole già fortemente in difficoltà a causa della siccità. Sono in contatto con i Sindaci e gli enti locali: i chicchi di ghiaccio hanno raggiunto dimensioni notevoli, causando danni anche alle nuove semine. - Ha dichiarato in una nota il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia - La Regione Veneto sta valutando, con i tecnici e le associazioni di categoria, l’attivazione di ogni utile iniziativa per fronteggiare le conseguenze dell’ondata di maltempo: è già stata attivata l’AVEPA per l’invio di squadre sul territorio, per una prima valutazione dei danni”.
Situazione analoga si è verificata in un'altra zona del Veneto, nel Veronese.