Originali rivisitazioni

Un vero successo a Polesella per "Le Maschere della via" di Campanati 

La mostra, unica nel su genere, ha raccolto vasti consensi e potrebbe prefigurare nuove e interessanti esposizioni in collaborazione con l’amministrazione comunale

Un vero successo a Polesella per "Le Maschere della via" di Campanati 
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L'esposizione dell'artista polesellano Giuseppe Campanati, "Le maschere della via", è stata molto apprezzata: una affascinante cavalcata introspettiva sui valori della vita e della società che cambia.

Un vero successo a Polesella per "Le Maschere della via" di Campanati

Giuseppe Campanati ha concluso nei giorni scorsi in Sala Agostiniani la sua esposizione personale intitolata “Le maschere della via”. L’artista polesellano, attraverso un percorso che l’ha portato a esporre disegni a tecnica mista su supporti diversi, ha prodotto una affascinante cavalcata introspettiva sui valori della vita e della società che cambia.

All’occhio attento dei molti visitatori non sarà di certo scappata la qualità dei primi disegni e dei bozzetti a matita, che nascono con Campanati studente del corso di scenografia ad Architettura a Venezia. Un tratto chiaro e indiscutibile, che, si dice, doveva valergli la cattedra universitaria, e che sono base preziosa per le successive rivisitazioni del tema delle maschere.

Le maschere servono per camuffare e nascondere sensazioni, intendimenti; sono elementi talvolta ludici, talvolta malevoli, talvolta maldestri, di personalità che possono vedersi anche contorte. 

Dagli arlecchini ammiccanti che dietro la maschera vedono desideri di rivalsa e truffaldini all’affascinante Colombina, passando per le maschere stagionali che si riempiono di colori ed elementi naturali. Quello di Campanati è un crescendo di originali rivisitazioni, senza paura di essere smentiti anche sulla profondità del pensiero con il quale l’autore spiega e descrive il viaggio.

Da ultima, davvero Bella la riflessione sul conflitto ucraino, che ha visto Campanati realizzare opere che inneggiano al ruolo solido e protettivo delle donne, colonne che saranno capaci di essere base per la ricostruzione di un paese rimasto vittima di un conflitto latente tra superpotenze.

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