Regione Veneto

Trivelle, subsidenza e scaramucce: il dibattito politico "sprofonda" in un mare di polemiche

La Giunta regionale risponde alle posizioni espresse dal Segretario del Partito Democratico di Rovigo, Angelo Zanellato

Trivelle, subsidenza e scaramucce: il dibattito politico "sprofonda" in un mare di polemiche
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La Giunta regionale, per tramite dell’Ufficio Stampa, interviene in relazione alle posizioni espresse dal Segretario del Partito Democratico di Rovigo, Angelo Zanellato, cogliendo l’occasione per sintetizzare alcune considerazioni sulle “trivelle in Polesine”.

Trivelle, subsidenza e scaramucce: il dibattito politico "sprofonda" in un mare di polemiche

Sul tema, la posizione della Giunta e del Presidente Zaia è stata ribadita più volte. Non è mai cambiata: l’attività di trivellazione in Polesine in passato ha creato importanti fenomeni di subsidenza, con le relative conseguenze. La Regione Veneto ha chiesto con fermezza ai Ministeri coinvolti che non si imposti alcuna nuova attività estrattiva e che per studiare ogni possibile rischio sia avviato un tavolo con i più autorevoli esperti, che esprima un autorevole parere prima di ogni possibile azione nei nostri mari e sulle nostre coste. È una posizione molto netta, sostenuta in passato e che la Regione continua, con coerenza, a mantenere: non vi è alcun “dietrofront”, come erroneamente paventato dal membro del Partito Democratico rodigino.

Tavolo tecnico idrocarburi

Proprio su iniziativa del Presidente Zaia, è stato richiesto ai Ministri Pichetto Fratin (Ambiente e sicurezza energetica) e Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) di avviare un tavolo di confronto preliminare a ogni attività estrattiva: cosa che è tempestivamente avvenuta, all’indomani dell’approvazione del decreto "Aiuti Quater", che aveva previsto la deroga al divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in Alto Adriatico.

E’ stato così costituito presso il MASE il “tavolo tecnico idrocarburi”, con il Ministero dell’Ambiente, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e la Regione Emilia Romagna, per approfondire tutte le problematiche segnalate dalle comunità locali, con particolare riferimento al rischio subsidenza e alla verifica di tutte le adeguate garanzie tecnico-scientifiche a tutela dell'ambiente (qualità delle acque, impatti su flora e fauna marina, interazione con le aree protette) e delle attività economiche e sociali (a partire da pesca e turismo).

I referenti della Regione Veneto sono impegnati in questa fase, presso il Tavolo tecnico, proprio ad evidenziare ogni aspetto di preoccupazione, rappresentando anche le istanze delle comunità locali e dei territori, con la richiesta di definire in sede tecnica tutti gli aspetti ambientali da indagare, nonché di condividere i requisiti tecnico-scientifici ed il cronoprogramma delle attività di studio.

"Siano la scienza e gli esperti a parlare"

Sono stati svolti finora due incontri (il 13 febbraio 2023 e l’11 aprile 2023). Per qualunque potenziale azione di estrazione è necessario il pronunciamento di questo Tavolo bilaterale in cui la Regione farà valere il proprio peso a tutela delle comunità e del territorio del Veneto, oltre ovviamente anche nell’eventuale avvio delle specifiche procedure di valutazione dell’impatto ambientale di possibili impianti.

Si tratta di un’attività che verrà condotta con il supporto autorevole degli Enti di ricerca e delle Università del Veneto: sono già stati individuati sette esperti a livello internazionale, delle Università di Padova e Venezia, dello IUAV, del CNR, con inoltre un professore dell’Università di Firenze.

Per garantire la più ampia trasversalità di approccio e la valutazione di ogni possibile elemento di rischio, la Regione presidia il tema con una decina di dirigenti e funzionari dei Settori Energia, Ambiente, Valutazioni ambientali, Difesa del suolo, Pesca, Turismo, Biodiversità, Progetti speciali per Venezia.

La Giunta Regionale auspica che, a tutela del territorio, siano la scienza e siano gli esperti a parlare e si lascino da parte ideologie e schieramenti politici per trovare invece la più ampia convergenza su una posizione di prudenza sulle attività estrattive. Sinergia sinora verificatosi fra Amministrazione Regionale, Sindaci, comunità locale e anche, recentemente, da parte dei Vescovi.

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