La crisi

Crisi Berco: sospesa la procedura per i licenziamenti dei 200 dipendenti del Polesine

I sindacati hanno proclamato lo sciopero, ma ora a scendere in campo sono stati anche i sindaci dei territori interessati

Crisi Berco: sospesa la procedura per i licenziamenti dei 200 dipendenti del Polesine
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La crisi della Berco ha ripercussioni notevoli nella nostra Regione. Oltre ai lavoratori impiegati a Castelfranco Veneto, dove erano stati minacciati 150 licenziamenti, ce ne sono almeno 200 residenti in Polesine che lavorano nello stabilimento di Copparo nel Ferrarese, a solo undici chilometri da Polesella.

Tagli e licenziamenti, la vertenza Berco preoccupa anche il Polesine

Un fronte compatto per evitare quello che rischia di essere un punto senza ritorno per più di un centinaio di lavoratori del Polesine dopo che la Berco, l’azienda metalmeccanica che mantiene due stabilimenti a Copparo e Castelfranco, ha annunciato il licenziamento di 480 dipendenti a fronte di una forza lavoro di circa 1.200 unità, oltre al taglio degli stipendi.

Un amaro bilancio che non colpisce solo la provincia di Ferrara ma anche il Polesine visto sono circa 200 i polesani che lavorano nello stabilimento di Copparo (provincia di Ferrara).

Nei giorni scorsi i sindaci delle zone interessate si sono incontrati: l'assessora regionale al Lavoro, Valeria Mantovan, aveva convocato l'unità di crisi, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei lavoratori per cercare di individuare misure da proporre.

Sospesa la procedura per i licenziamenti

Oggi, 5 novembre, si è tenuto un nuovo tavolo di crisi convocato dal ministero delle Imprese al MIMIT di Roma, a cui ha partecipato anche la regione Veneto, nell'ottica di analizzare il problema e comprendere il ruolo del Comune, una volta confrontatosi con i sindacati, i sindaci dei paesi coinvolti, i rappresentanti della politica regionale e nazionale, per tutelare i lavoratori che potrebbero essere implicati nella procedura di licenziamento.

In seguito all'incontro, è stata accolta la richiesta del Ministro delle imprese del made in Italy Adolfo Urso di sospendere fino al 14 novembre, data del nuovo incontro in sede ministeriale, tutte le procedure iniziative avanzate dall'azienda.

Sospesi, dunque, i 480 licenziamenti dello stabilimento ferrarese di Copparo, ma anche l'ipotesi di ulteriori 70 esuberi nella fabbrica trevigiana di Castelfranco Veneto che impiega 150 persone.

L'Assessore Mantovan: "Puntiamo alla salvaguardia dell'occupazione"

“Ci sentiamo pienamente coinvolti nella crisi Berco, sebbene i 70 licenziamenti inizialmente annunciati per la sede di Castelfranco Veneto non siano stati formalizzati, i 480 comunicati per la sede di Copparo (FE) riguardano anche i lavoratori veneti”.

Lo ha dichiarato l’assessore al Lavoro Valeria Mantovan che questa mattina ha partecipato al tavolo tenutosi a Roma al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Per la Regione del Veneto erano presenti, insieme all’assessore al Lavoro Valeria Mantovan, i rappresentanti dell’Unità di Crisi aziendali di Veneto Lavoro e della Direzione Lavoro regionale, oltre al sindaco di Castelfranco Veneto.

“La preoccupazione che ho espresso oggi - ha aggiunto l’assessore - riguarda non solo il lavoro, ma anche i piani ed il futuro di un’azienda, la Berco SpA, che nel tempo è stata accompagnata e assistita nei modi più opportuni dalle istituzioni nazionali e locali e che il mese scorso ha però comunicato l’avvio della procedura di licenziamento e la cancellazione della contrattazione aziendale. Queste scelte unilaterali sembrano semplificare la soluzione di una crisi di mercato riportandola al taglio dei costi e facendone pagare il prezzo ai lavoratori, all’indotto e ai territori interessati. Il Ministro Urso, che ringrazio, ha recepito le istanze espresse insieme alle altre istituzioni e alle Parti sindacali presenti, proponendo una sospensione dei termini della procedura utile a ristabilire un dialogo e a portare il confronto sul piano industriale dell’azienda”.

“I nostri obiettivi - conclude l’assessore Mantovan - puntano alla salvaguardia dell’occupazione in un’ottica di sostenibilità aziendale complessiva, per questo ci rendiamo disponibili ad agevolare il confronto tra azienda e sindacati, che potranno contare anche sull’impiego degli strumenti disponibili a livello nazionale e regionale. Nei giorni di sospensione che ci separano dal 14 novembre, data in cui parteciperemo al nuovo tavolo tecnico ministeriale, saremo parte attiva per la definizione delle soluzioni”.

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