Situazione critica all'ospedale di Rovigo: introdotto un tavolo permanente tra sindacati e Prefettura
Le principali problematiche trattate durante il vertice sono state: l'iperafflusso all'interno del pronto soccorso, la violenza verso gli operatori sanitari e l'inadeguatezza della struttura.

Nella giornata di martedì 27 maggio 2025, si è tenuta una riunione in Prefettura con l'obiettivo di affrontare la situazione di crisi che grava sull'ospedale di Rovigo.
Ospedale al collasso
Alla riunione, durata quasi tre ore, convocata dal prefetto Franca Tancredi hanno partecipato, oltre ai sindacati, anche il direttore generale dell'Ulss 5 Pietro Girardi, supportato dalla direzione sanitaria e dalla direzione medica.
Fuori dal palazzo della Prefettura, mentre si svolgeva l'incontro, si sono radunate una cinquantina di persone, armate di bandiere, che hanno manifestato per la situazione critica dell'ospedale. Tra i manifestanti, molti erano lavoratori che vivono ogni giorno in prima persona questa crisi.
Le principali problematiche trattate durante il vertice sono state: l'iperafflusso all'interno del pronto soccorso, la violenza verso gli operatori sanitari e l'inadeguatezza della struttura. Di fatto, come affermato da Cristiano Maria Pavarin, segretario generale della Uil, l'edificio manca di spazi e perciò non permette al personale di lavorare bene e in sicurezza.
Le preoccupazioni del personale
Inoltre, il personale è preoccupato per le possibili aggressioni che possono avvenire nei loro confronti sul posto di lavoro. Infatti, è un fenomeno in aumento in tutta Italia: nel 2020 gli attacchi a medici e infermieri erano 220, nel 2021 sono saliti a 660, fino a raggiungere nel 2023 le 2230 aggressioni, soprattutto nei confronti delle lavoratrici.
Come ha voluto sottolineare Riccardo Mantovan della Fp Cgil, uno dei risultati di questo incontro sarà l'introduzione di un tavolo tecnico permanente che permetterà un contatto diretto tra: sindacati, enti locali, Ulss 5 e Regione Veneto.
Inoltre, sarà necessario anche per trovare una soluzione all'ingolfamento del sistema sanitario del Polesine, vista anche la mancanza di personale. Di fatto, come si può vedere nel post di Facebook della Cgil, all'esterno dell'edificio sono state posizionate delle sedie con dei cartelli che recitano: "assente per stress da lavoro correlato", "assente per aggressione", "assente per esaurimento nervoso", "assente per born out".