Rigassificatore di Rovigo, sarà aumentata la capacità massima: Zaia, "Più gas per cittadini e imprese"
Il via libera della Giunta all’intesa per aumentare di 600 milioni di Smc/anno la quantità di gas rilasciato
Arriva il via libera della Giunta all’intesa per aumentare la capacità del rigassificatore off shore di Porto Levante (RO).
Rigassificatore di Rovigo, sarà aumentata la capacità massima: Zaia "Più gas a disposizione di cittadini e imprese"
“Il rigassificatore è uno dei perni della politica energetica regionale. Mentre tanti parlano di realizzare impianti, noi uno ce l’abbiamo e siamo felici possa essere potenziato per sostenere le attività del territorio veneto. Per questo motivo abbiamo dato il via libera all’intesa che permetterà alla società che gestisce l’impianto di Porto Levante (RO) di aumentare di 600 milioni di Smc/anno la quantità di gas rilasciato”.
Lo dichiara il Presidente della regione, annunciando l’approvazione avvenuta oggi in Giunta, su proposta dell’Assessore allo sviluppo economico ed energia, dell'intesa regionale che permetterà allo Stato di rilasciare alla società Terminale GNL Adriatico S.r.l. l'autorizzazione all’aumento della capacità massima di rigassificazione del terminale off shore sito nella località di Porto Levante in provincia di Rovigo, da 9 miliardi di Smc/anno a 9,6 miliardi di Smc/anno non costanti.
L'impianto è appoggiato sul fondale marino a una profondità di circa 29 metri, a una distanza di circa 15 chilometri dal punto di approdo a terra della condotta e a una distanza minima di circa 12 chilometri dalla costa, a Nord-Est di Porto Viro (RO). Nell’ambito della struttura a gravità sono alloggiati due serbatoi per il GNL aventi capacità di 125.000 mc ciascuno; sulla sua copertura sono installati gli equipaggiamenti di rigassificazione e tutte le utilities necessarie per il funzionamento e gestione dell'impianto. Il GNL, trasportato a pressione atmosferica e ad una temperatura di -162° C da navi metaniere, viene inviato alla rete di terra una volta riportato in fase gassosa. Il gas è quindi inviato, per mezzo di un gasdotto di diametro 30" e di lunghezza pari a circa 40 chilometri, alla stazione di misura ubicata nel Comune di Cavarzere (VE) e poi alla rete nazionale gasdotti.
“L’aumento richiesto non comporta modifiche strutturali, impiantistiche o di processo rispetto all’attuale configurazione dell’impianto e sarà ottenuto mediante un’ottimizzazione del regime di funzionamento, tenuto conto delle condizioni operative e delle esigenze manutentive” precisa l’Assessore allo sviluppo economico ed energia della Regione del Veneto.
Tale ottimizzazione verrà conseguita mediante estensione del regime massimo attuale anche a periodi diversi da quelli inizialmente programmati, tenuto conto delle condizioni operative e delle esigenze manutentive dell’impianto.
“Tutto ciò – sottolinea ancora l’Assessore all’energia del Veneto - è in linea con le politiche che stiamo mettendo in atto per l’autosufficienza energetica con massimo impegno sulla redazione di un nuovo piano energetico regionale e sulle fonti rinnovabili”.
L’aumento della portata di rigassificazione comporterà, inoltre, un incremento dei volumi di GNL approvvigionati via nave, con conseguente minimale aumento del numero annuo di navi metaniere che attraccheranno e scaricheranno al terminale, valutato in 5/7 navi l’anno.
Infine, si precisa che le autorizzazioni dei terminali di rigassificazione sono rilasciate all’esito di un procedimento unico di competenza dello Stato in conferenza di servizi, alla quale sono convocate le amministrazioni competenti in materia urbanistica, ambientale, fiscale e di sicurezza, nonché le altre amministrazioni titolari di interessi coinvolti dalla realizzazione dell’intervento. Conclusa la fase istruttoria il MASE attesta l’espressione della posizione delle Amministrazioni convocate in Conferenza dei Servizi e richiede l’espressione dell’intesa regionale. Intesa che, nel caso specifico, è stata approvata oggi dalla Giunta regionale del Veneto.