Ricostruzione del Ponte Rantin (ecco come sarà) e realizzazione ciclovia fino a Torino: iniziati i lavori
Si tratta di interventi molto importanti per il territorio...
“Oggi a Loreo scriviamo un nuovo capitolo del libro delle infrastrutture della nostra Regione in cui idrovie e piste ciclabili rappresentano le opere strategiche nel contesto economico, ambientale e turistico in cui verranno realizzate. Si tratta di una serie di interventi per oltre 57 milioni di euro, che hanno come obiettivo il potenziamento della navigazione interna, la valorizzazione del patrimonio storico e culturale dell’area. Un vero e proprio sistema integrato in cui le infrastrutture dialogheranno con l’ambiente e i cittadini, in un contesto sempre più proiettato verso l’Europa”.
Ricostruzione del Ponte Rantin e realizzazione ciclovia fino a Torino: iniziati i lavori
Con queste parole la Vicepresidente e Assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione, Elisa De Berti, ha commentato i due appuntamenti ai quali ha partecipato oggi a Loreo, in provincia di Rovigo, dedicati a due importanti infrastrutture per il territorio rodigino.
Il primo ha riguardato la presentazione dell’avvio dei lavori di ricostruzione del ponte Rantin, lungo l’idrovia Po-Brondolo, che vede Infrastrutture Venete quale stazione appaltante. Un’opera del valore di 5.300.000 euro.
Si tratta di una struttura ad arco, a campata unica, senza pile in alveo, lunga 72 m e larga 13 m, a carreggiata unica e con una corsia per senso di marcia larga 3 m. Il progetto prevede anche la realizzazione di nuovi impianti di pubblica illuminazione e di videosorveglianza, oltre che di monitoraggio delle strutture. La previsione di durata dei lavori è di 425 giorni.
L’idrovia Po-Brondolo, sulla quale transita la maggior parte del traffico idroviario tra i porti di Cremona/Mantova ed il Mare Adriatico, collega il Po dalla conca di Volta Grimana alla laguna di Venezia in località Brondolo di Chioggia. E’ lunga 19 km ed è suddivisa in due parti separate dalle conche di navigazione di Cavanella d’Adige, in corrispondenza dell’attraversamento del fiume Adige. Realizzata alla fine della Prima guerra mondiale, è stata oggetto di vari interventi di adeguamento, gli ultimi dei quali nel corso degli anni ’80, relativi all’allargamento del Canale.
In programma ci sono altri interventi:
- il rifacimento ponte stradale di Trecenta (6 milioni di €);
- il rifacimento ponte stradale di Calà del Moro in comune di Bagnolo (4 milioni di €);
- il rifacimento ponte ferroviario “Arquà Polesine” (30 milioni di €);
- la manutenzione della conca e del sostegno idraulico di “Baricetta” in comune di Adria (1,8 milioni di €)
- il rifacimento ponte ferroviario Rovigo-Chioggia in comune di Rosolina e Loreo (5,7 milioni di €)
- i risezionamenti straordinari delle cunette navigabili presso l’Interporto di Rovigo, di Adria e di Torretta in comune di Legnago (2,4 milioni di €).
“Si tratta di un programma articolato ed ambizioso per il quale Infrastrutture Venete è riuscita ad intercettare dall’Europa risorse per 11 milioni di euro grazie al progetto denominato VIEWWS, nell’ambito del Bando CEF Transport 2021. Unico progetto finanziato a livello nazionale nel settore della navigazione interna, il piano mira al potenziamento del Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante e il Po Brondolo”, ha sottolineato la Vicepresidente De Berti.
A seguire la Vicepresidente ha partecipato alla cerimonia di avvio dei lavori del primo lotto funzionale della ciclovia di interesse nazionale VENTO Venezia-Torino, di 680 km, di cui circa 100 km ciclabili in Veneto da Loreo (RO) a Chioggia (VE). Si tratta di una delle cinque ciclovie, che attraversano il territorio veneto e ritenute strategiche a livello nazionale.
I lavori del primo lotto avranno un’estensione complessiva di 14.400 m ed i tempi di realizzazione saranno di 360 giorni. Il tracciato si snoderà principalmente lungo la sommità dell’argine e quindi a quota pressoché costante. L’importo complessivo ammonta a 2.199.495,16 euro, di cui 150.000 euro di fondi regionali e 2.049.495,16 di finanziamento da parte del MIMS.
“Questa ciclovia non solo potenzia l’attrattività del Parco del Delta del Po, patrimonio dal valore ambientale, geografico, culturale, turistico unico, ma rappresenta un esempio perfetto di sistema integrato della mobilità – ha proseguito De Berti – per fruire di uno dei luoghi del Veneto riconosciuto Riserva di Biosfera MAB UNESCO. Oggi la mobilità lenta e gli itinerari cicloturistici sono un potente strumento di valorizzazione e promozione territoriale: non coglierne le opportunità, specie in una regione come il Veneto, sarebbe un peccato”.