IL commento

Pronto soccorso di Rovigo in difficoltà per la nuova chiusura di Schiavonia

Bigon e Camani (PD): "Scelta che penalizza due province"

Pronto soccorso di Rovigo in difficoltà per la nuova chiusura di Schiavonia
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“La scelta di trasformare nuovamente Schiavonia in Covid Hospital sta mettendo in difficoltà anche il Pronto soccorso di Rovigo, diventato punto di riferimento per tanti utenti della Bassa padovana. I sindacati denunciano un aumento degli accessi del 30% con tutti i problemi conseguenti, sia per il personale che per i pazienti costretti a stazionare nei corridoi per mancanza di posti letto. Accordi con la sanità privata, affinché faccia la propria parte in questa emergenza, non sono più rinviabili”.

Pronto soccorso di Rovigo in difficoltà per la nuova chiusura di Schiavonia

È il rinnovato appello che arriva dalla consigliera PD e vicepresidente della Quinta commissione a Palazzo Ferro Fini, Anna Maria Bigon insieme alla vice capogruppo dem Vanessa Camani.

“Abbiamo più volte sottolineato come con una situazione totalmente diversa rispetto a un anno fa fosse sbagliato insistere con strutture dedicate, anziché ripartire i pazienti Covid in maniera uniforme nei vari territori anche recuperando vecchi plessi dismessi.

Così, invece, si moltiplicano i problemi: la Bassa padovana continua ad essere sprovvista di un vero presidio sanitario e il ‘conto’ lo paga pure il Polesine con il sovraffollamento del nosocomio rodigino, considerato che già il vicino ospedale di Trecenta è tornato ad essere Covid Hospital.

Nessuno nega l’emergenza, ma c’era tutto il tempo, da inizio pandemia a oggi, per pensare a una diversa pianificazione anziché chiedere sacrifici sempre agli stessi”.

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