Preoccupazione nel Delta del Po: il cuneo salino risale fino a 20 chilometri
L’Osservatorio conferma la disponibilità di acqua nel distretto del Po nonostante la presenza di situazioni critiche localizzate
Il Commissario straordinario per l’emergenza idrica Nicola Dell’Acqua , ha confermato la massima attenzione sul bacino del Po per le future azioni strategiche. A metà estate si attesta un quadro idrologico di severità idrica bassa e con la prospettiva di ulteriori precipitazioni. Alcune criticità si evidenziano in Piemonte (Alessandrino e Cuneese), Emilia Occidentale e nel Delta, con il cuneo salino che risale fino a 20 chilometri
Preoccupazione nel Delta del Po: il cuneo salino risale fino a 20 chilometri
L’Osservatorio conferma la disponibilità di acqua nel distretto del Po nonostante la presenza di situazioni critiche localizzate. Una di queste è proprio la zona del Delta: a Pontelagoscuro il fiume Po registra una portata di circa 350 mc/s, inferiore di circa 100 mc/s alla portata obiettivo, per questo si assiste ad una risalita del cuneo salino lungo i rami del Delta che si attesta intorno ai 20 km lungo il Po di Goro. La severità idrica resta “bassa con precipitazioni”.
È stato il Commissario straordinario per l’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua, ad aprire, di fatto, l’Osservatorio sugli Utilizzi idrici di metà estate tenutosi lo scorso 21 luglio 2023 a Parma sullo stato idrologico del distretto del Po. Il Commissario – che ha consegnato la relazione sul tema alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e, proprio con i delegati del Governo, effettuerà celermente un tour esplorativo confrontandosi con le singole Regioni – durante il suo intervento ha ribadito l’importanza di rifunzionalizzare gli invasi già esistenti, per recuperare le relative capacità di stoccare la risorsa, e incrementare la precisione dei bilanci idrici di ogni singolo distretto idrografico considerato.
“In quest’ottica – ha sottolineato il Commissario Dell’Acqua – le Autorità di Bacino Distrettuali hanno competenza e ruolo essenziale per approntare rapidamente un quadro fedele. È per questo che, proprio nella pianura Padana, diventa ora prioritario poter contare su dati aggiornati, sempre più affidabili, sia sull’acqua utilizzabile, sia sulla risorsa potenzialmente disponibile nei Grandi laghi alpini, sia sui valori quantitativi dei prelievi di ogni tipologia”.
Per queste ragioni il Commissario ha fissato una road map agostana in cui gli enti saranno chiamati a fornire tutte le informazioni richieste che risulteranno quanto mai utili sia per le eventuali azioni in emergenza, sia per la pianificazione futura su scala di bacino.