Nube tossica Adria, dopo 10 anni assolti capi della Coimpo per la morte di 4 operai
Colpo di scena nel caso Coimpo. La Cassazione ha chiesto alla Corte d’Appello di riformulare la sentenza e due imputati sono stati assolti
Una nuova sentenza della Corte d’Appello ha prosciolto i componenti del cda della Coimpo, a quasi 10 anni di distanza dalla nube tossica che il 22 settembre 2014 uccise quattro operai, Nicolò Bellato, Paolo Valesella, Marco Berti e l'autotrasportatore Giuseppe Baldan.
Nube tossica Adria, dopo 10 anni assolti capi della Coimpo per la morte di 4 operai
Non è ancora definitiva, certo, ma erano stati proprio i giudici della Cassazione a chiedere di rivedere il giudizio di secondo grado, pronunciato a marzo 2022 dalla Corte d'appello di Venezia. Così è arrivata la nuova sentenza che, di fatto, ribalta quella di primo grado in cui Alessia Pagnin, 57 anni, di Noventa Padovana, e Glenda Luise, 33, di Adria, entrambe componenti del cda della Coimpo, erano state condannate rispettivamente a 3 anni e 9 mesi di reclusione (successivamente confermati ma ridotti a 2 anni e 5 mesi).
Con la nuova sentenza, la Corte d’Appello ha prosciolto gli imputati "per non aver commesso il fatto". La Cassazione, a suo tempo, aveva riformulato (abbassandole di un mese) anche le pene nei confronti di Gianni Pagnin, presidente del cda della Coimpo; Mauro Luise, direttore tecnico della Coimpo e dirigente di fatto della Agribiofert; Rossano Stocco, legale rappresentante della Agribiofert; Michele Fiore, dirigente di fatto della Agribiofert.
L’incidente avvenne il 22 settembre 2014 alla Coimpo di Adria dove una nube tossica, originata dallo sversamento di acido solforico in una vasca dell'azienda di Ca' Emo, provocò la morte di quattro operai, Nicolò Bellato, Paolo Valesella, Marco Berti e l'autotrasportatore Giuseppe Baldan.