Gli studenti di Badia Polesine protagonisti di un videogame sull'altruismo: il progetto di AVIS
Obiettivo di R.I.S.E. è avvicinare i giovani ai temi solidarietà, salute e benessere attraverso un approccio innovativo con videogiochi, realtà virtuale immersiva e una “social challenge”
Il liceo delle scienze umane Primo Levi di Badia Polesine aderisce al progetto R.I.S.E. (promosso da AVIS), dove la realtà virtuale e le nuove tecnologie diventano strumenti per diffondere i valori dell'altruismo e del dono. Oltre a diventare protagonisti di un videogame a tema investigativo, i 40 studenti daranno avvio a una "social challenge" nei prossimi mesi.
Gli studenti di Badia Polesine protagonisti di un videogame sull'altruismo
Al liceo delle scienze umane Primo Levi di Badia Polesine (Rovigo) il progetto R.I.S.E., promosso dall’Avis- Associazione volontari italiani del sangue, è entrato nel vivo coinvolgendo due classi. Una quarantina di studenti e studentesse invitati a confrontarsi sui temi della donazione e dei corretti stili di vita, attraverso un approccio innovativo: hanno formato dei team e acceso smartphone e visori, diventando protagonisti di un videogame sui temi del sociale, nonché di una serie di confronti interattivi sui valori del dono e dell’altruismo, mentre nei prossimi mesi verrà avviata una “social challenge”.
"Gli alunni del Primo Levi hanno accolto la proposta con entusiasmo e curiosità. L’aspetto che più è stato apprezzato da ragazzi e ragazze: la possibilità di cimentarsi in classe con le nuove tecnologie, adoperando smartphone e visori, e dimostrando grande dimestichezza con questi strumenti e i loro linguaggi" commenta Fabio Muraro, referente Scuola di Avis Provinciale Rovigo.
"Poter declinare queste moderne tecnologie per una finalità di promozione e riflessione attorno alla cultura del dono e della salute è stato un valore aggiunto, unito alla possibilità che ho avuto di parlare ai giovani di come sono entrato in Avis, del mio percorso all’interno dell’associazione e dell’importanza di spendere le proprie esperienze e i propri talenti mettendosi al servizio degli altri" aggiunge Muraro che, insieme a due formatori, ha affiancato gli studenti nelle otto ore di attività targate R.I.S.E. e basate sull’impiego dei dispositivi digitali abbinati a una serie di approfondimenti.
R.I.S.E.: il progetto di AVIS
Il liceo delle scienze umane Primo Levi di Badia Polesine è una delle 7 scuole che in Veneto aderiscono a R.I.S.E, il progetto è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è stato pensato per gli studenti delle classi terze di 60 istituti secondari di secondo grado di 11 regioni italiane. A partecipare per il Veneto più di 160 tra studenti e studentesse: oltre al liceo delle scienze umane Primo Levi di Badia Polesine (Rovigo), l’istituto tecnico-tecnologico-economico Galileo Galilei di Arzignano (Vicenza), l’istituto Fabio Besta (Treviso), l’istituto alberghiero Elena Cornaro di Jesolo (Venezia), l’istituto tecnico-economico Pier Fortunato Calvi (Belluno), l’istituto tecnico industriale settore tecnologico Francesco Severi (Padova), l’istituto Stefani-Bentegodi di Buttapietra e Caldiero (Verona).
"Desidero ringraziare e complimentarmi con gli studenti del Primo Levi e con i loro coetanei che nelle altre scuole del Veneto stanno partecipando a R.I.S.E. Un plauso ai nostri volontari coinvolti, al personale scolastico e ai dirigenti per aver accolto l’iniziativa; rinnovo a studenti e studentesse l’augurio di un buon lavoro di gruppo e di poter trovare spazio di interazione attraverso un uso virtuoso della tecnologia per creare socialità e confronto sulla donazione di sangue e plasma, sui buoni stili di vita e sui valori civici" commenta Vanda Pradal, presidente di AVIS Regionale del Veneto che ha siglato la partnership con AVIS nazionale e le AVIS Regionali di Lombardia e Calabria, nonché il coinvolgimento dei volontari di Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Sicilia, Toscana, Umbria. All’ideazione e realizzazione di R.I.S.E. ha partecipato un pool di professionisti dei processi formativi, medici, docenti, coach ed esperti di videogiochi e la start-up AnotheReality.
"L’importanza di “R.I.S.E.” sta nel pubblico a cui si rivolge: i giovani" sottolinea il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola "stimolare le nuove generazioni, fin da subito, su tematiche come la solidarietà, la salute, la donazione e l’educazione è il compito che ciascuno di noi deve portare a termine, perché se vogliamo che i giovani diventino il nostro futuro, allora è necessario ricordarsi che prima di tutto sono il nostro presente".
Da qui a maggio 2023, gli studenti diventeranno diretti portavoce dei messaggi del progetto, utilizzando i social network. A loro sarà chiesto di ideare delle “social challenge”, cioè delle sfide semplici e divertenti che vengono comunemente lanciate sul web per poi diventare virali: azioni simboliche volte a stimolare le riflessioni su temi di rilevanza sociale (molti di voi ricorderanno la “ice bucket challenge” lanciata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla SLA, la Sclerosi laterale amiotrofica). Ciascuna scuola sceglierà la proposta migliore sviluppata al suo interno che, a sua volta, parteciperà a un contest nazionale. L’idea più originale e innovativa (la valutazione sarà a cura delle classi e di una giuria di esperti) sarà poi lanciata sui social e, per una settimana, gli studenti lavoreranno in gruppo per dare vita a video divertenti, curiosi, ma anche toccanti, ispirati all’idea vincitrice.