Lotta al Covid-19

Covid, l'esperta Tacconelli su monoclonali: "Risultati sorprendenti, ora abbiamo le armi per vincere"

Una luce in fondo al tunnel: il messaggio condiviso oggi, venerdì 19 marzo 2021, da parte dell'esperta Tacconelli, è pieno di ottimismo.

Covid, l'esperta Tacconelli su monoclonali: "Risultati sorprendenti, ora abbiamo le armi per vincere"
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Consueto appuntamento del Governatore del Veneto, Luca Zaia, per approfondire e analizzare l'andamento dell'emergenza sanitaria in corso.

Covid e monoclonali: il bollettino quotidiano

3623965 test rapidi, 4329452 tamponi molecolari, positivi in 24 ore sono 1917 su oltre 44mila tamponi con un'incidenza del 4,33 per cento. Numero positivi totali dal 21 febbraio 2020 sono 362925. In questo momento: 37613 positivi. 1829 ricoveri, 219 in terapia intensiva, più otto, 1610 in area non critica. Terapie intensive non covid, 284 pazienti. 23 decessi, 10318.

"Ottava regione in Italia per mortalità, Italia quinto paese al mondo, dopo di noi Bulgaria e stati uniti - ha spiegato il Governatore Zaia - Rispetto ad alcuni dati, l'Rt è all'1,25, parametro ancora da zona rossa.

Incidenza su 100mila abitanti è di 245 positivi. Terapie occupate al 19 per cento. Incidenza è ancora alta e questo ci preoccupa, deve farci stare attenti. Dobbiamo evitare di contagiarci. La possibilità di contrarre il virus è ancora alta".

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Anticorpi monoclonali, i primi risultati

Per fare il punto sull'arrivo e sull'utilizzo di questa nuova arma contro il virus, è stata coinvolta la dottoressa Evelina Tacconelli, direttore malattie infettive all'ospedale di Verona.

"Credo che l'idea dell'invito di oggi fosse quello di illustrare a che punto siamo con i monoclonali - ha chiarito - Qualcosa è cambiato, martedì Aifa ha consegnato alle regioni la prima consegna di anticorpi monoclonali. Perché questo dato è importante? Perché insieme a Germania siamo gli unici ad aver autorizzato l'uso in via emergenziale.

E' un'arma molto utile. Ora possiamo vaccinare, possiamo trattare e con anticorpi possiamo aiutare soggetti positivi, con fattori di rischio, entro i primi 4, 5 giorni, dando alla persona enorme possibilità di non finire in ospedale".

Ma come funziona il meccanismo?

"Il medico di base fa il test, un rapido di terza generazione, all'esito ci contatta h24, 7 su 7 - ha spiegato - noi poi procediamo. La somministrazione dura un'ora. Poi il paziente va a casa. Ci auguriamo che l'utilizzo sia esteso a breve in tutto il resto della regione, in tutta Italia, ovviamente".

Il controllo del Covid passa attraverso diverse tessere. E' come un puzzle. La vaccinazione sta andando rapidamente, e questo è già uno strumento utile per contrastare la diffusione. Ma non basta.

"Io avrei vaccinato prima uomini over 65 e donne over 75 - ha concluso - Perché queste fasce hanno rischi maggiori. Credo che questa ondata sia diversa perché i soggetti nelle Rsa sono stati vaccinati. Ci sono meno soggetti a rischio. Ora stiamo anche lavorando sul fattore prevenzione, chiedendo ai medici di base tutte le segnalazioni, in modo che poi ad Aifa potremo chiedere risposte in modo molto preciso".

La sperimentazione

La sperimentazione che Aifa ha richiesto non ha ancora identificato il capofila. Il coordinamento nazionale verrà indicato tra pochi giorni. Per il momento sono state effettuate 15 somministrazioni in una giornata a Verona, ma l'obiettivo è di arrivare 20 al giorno 7 giorni su 7.

"I primi pazienti che hanno ricevuto le monoclonali sono due over 60 di Verona - ha chiarito - non hanno avuto alcun effetto collaterali: sono arrivati i farmaci alle 12.30 e li abbiamo contattati alle 13.30. Ora le possibilità di trattamento sono molte: aspirina, steroidi, eparina, ossigeno, antiinfiammatori, tutte ovviamente scelti in base alle condizioni.

Su 100 pazienti sintomatici se ne ricoverano il 7 per cento. Se prendiamo pazienti con più di 80 anni la percentuale sale al 20 per cento. Il più grande successo è stato vaccinare le Rsa. Questo ha cambiato molto lo scenario rispetto a qualche mese fa. Il mese di dicembre è stato il peggiore di sempre".

Chi ha diritto agli anticorpi monoclonali?

Ecco le caratteristiche di chi, ad oggi, può richiedere i monoclonali: Si devono avere più di 12 anni, deve essere emerso almeno un sintomo post tampone positivo. Se c'è un fattore di peggioramento: dialisi, diabete scompensato, immunodeficienza, l'essere obesi. Messi insieme questi elementi si accede direttamente all'anticorpo. .

"Ora faremo partire la sperimentazione in chi non ha fattori di rischio - ha concluso la dottoressa - In questo modo vorremmo ridurre la possibilità di trasmettere agi altri. Con tutte queste armi, con un'accelerazione sui vaccini l'Italia potrebbe uscire dall'emergenza entro l'estate. Nel mese di ottobre potremmo davvero vedere la luce".

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