Valeria Mantovan, 35 anni, originaria di Rovigo, è uno dei volti emergenti del centrodestra veneto. Avvocata, laureata in Giurisprudenza all’Università di Padova, ha iniziato il proprio percorso amministrativo da giovanissima nel territorio polesano, dove ha cominciato a farsi riconoscere.
Dalle radici polesane alla Giunta regionale
Dopo essere stata consigliera provinciale di Rovigo e assessore al commercio e al turismo a Porto Viro, nel 2022 è stata eletta sindaca dello stesso Comune con una coalizione di centrodestra. Il suo stile amministrativo, pragmatico e vicino al territorio, le ha rapidamente garantito consenso e visibilità.
Nel settembre 2024, la svolta: il presidente Luca Zaia la chiama in Giunta regionale per sostituire Elena Donazzan, eletta al Parlamento europeo. Mantovan assume così deleghe cruciali, Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari Opportunità, che le permettono di gestire politiche fondamentali per il futuro dei giovani e del sistema produttivo veneto.

Per accettare l’incarico in Regione ha dovuto lasciare la fascia tricolore di Porto Viro, ma non il legame con la sua comunità, che continua a rappresentare simbolicamente come esempio di radicamento locale.
Il nome che cresce nel centrodestra
Con la candidatura ufficiale dell’onorevole Alberto Stefani alla presidenza del Veneto, il nome di Valeria Mantovan è tornato al centro delle ipotesi politiche. Fonti interne alla coalizione parlano di lei come di una possibile vicepresidente, ruolo che servirebbe a dare equilibrio all’alleanza e un segnale di rinnovamento.
Giovane, preparata e rappresentativa di un territorio spesso trascurato come il Polesine, Mantovan potrebbe incarnare la sintesi tra competenza tecnica e sensibilità politica.
In questi mesi ha consolidato la sua immagine grazie a un’intensa attività istituzionale e comunicativa: i suoi post e le sue dichiarazioni sui social mettono spesso in evidenza il valore della formazione professionale, la centralità del lavoro femminile e la necessità di politiche che “non dimentichino la provincia”.
Sul suo profilo Facebook, Mantovan scrive:
“Porto con me le persone e le esperienze del mio territorio. La politica, per me, resta un servizio e una responsabilità verso chi ci ha dato fiducia.”
Un tono misurato ma deciso, che riflette la linea di Fratelli d’Italia in Veneto: visione istituzionale, presenza costante, valorizzazione delle competenze femminili.
La possibile nomina di Mantovan alla vicepresidenza avrebbe diversi significati politici. Innanzitutto quello di una continuità giovane nella squadra di governo del Veneto, ma anche un segnale di equilibrio tra Lega e Fratelli d’Italia, in un momento in cui la coalizione punta a mostrarsi compatta.
C’è chi, nel partito, la descrive come una figura “in crescita costante” e pronta a diventare uno dei punti di riferimento della nuova classe dirigente regionale. Altri, più cauti, ricordano che la politica veneta resta un terreno complesso, dove i pesi e le quote interne sono tutt’altro che scontati.
Resta il fatto che Valeria Mantovan, con il suo profilo pragmatico, la formazione giuridica e una visione concreta delle politiche giovanili e del lavoro, è oggi una delle figure più interessanti e promettenti del panorama politico veneto.