Aggredita e stuprata in stazione a Rovigo, venerdì 18 luglio 2025 convocato tavolo per la sicurezza
La sindaca Valeria Cittadin: "La nostra è una città che accoglie, ma non può essere invasa da comportamenti selvaggi"

Nella giornata di venerdì 18 luglio 2025, in Prefettura a Rovigo, si terrà un tavolo per la sicurezza che vedrà coinvolte tutte le principali autorità del territorio. La questione si è fatta più urgente soprattutto dopo quanto accaduto lo scorso lunedì, 14 luglio 2025, quando nella notte una 40enne è stata aggredita e picchiata in stazione e poi stuprata in uno stabile dismesso da due cittadini marocchini.
Lo stupro in stazione
Uno dei due stupratori, residente nel basso Polesine, è stato già arrestato dalle Forze dell'Ordine e ora si trova in carcere per l'ipotesi di reato di lesioni gravi e violenza sessuale. L'altro, invece, è tuttora in fuga, forse riuscito a scappare salendo proprio su un treno.

Fatto sta che l'intervento delle autorità è scattato proprio dopo la denuncia da parte delle vittima. Una violenza feroce e brutale che è stata ripresa in più momenti dalle telecamere di videosorveglianza della stazione di Rovigo. Per la 40enne, le conseguenze dell'accaduto sono particolarmente pesanti: La Voce di Rovigo, infatti, riferisce di una prognosi superiore al mese.
Tavolo per la sicurezza in Prefettura
Fin dalle ore successive alla diffusione della notizia, lo choc in città è stato molto grande. La prima cittadina di Rovigo, Valeria Cittadin, già il giorno successivo alla violenza sessuale avvenuta in stazione ha pubblicato un lungo post sul suo profilo Facebook per esprimere vicinanza alla vittima e per manifestare la volontà di prendere misure immediate:
"Rovigo non può essere terreno di degrado. Basta silenzi - ha affermato la sindaca -. Le notizie che arrivano in queste ore, relative a una presunta violenza sessuale da parte di due soggetti stranieri ai danni di una donna nei pressi della stazione ferroviaria, sono semplicemente scioccanti. Non possiamo più permetterci di far finta di nulla. Questi episodi sono inaccettabili. Non è tollerabile che chi arriva nel nostro Paese, anche con documenti regolari, si senta autorizzato a calpestare le regole, la dignità delle persone, il rispetto delle donne.

Non è solo un fatto di cronaca: è un fallimento culturale, un’allarmante assenza di integrazione, un’offesa alla nostra civiltà. Rovigo è una città che accoglie, ma non può essere invasa da comportamenti selvaggi, lontani anni luce dai valori su cui si fonda la nostra democrazia. Non c’è giustificazione culturale, sociale o religiosa che tenga. Chi non rispetta le nostre leggi e il nostro vivere civile non può restare".
E' a questo punto che la sindaca rodigina riferisce della convocazione di un tavolo per la sicurezza imminente che si terrà venerdì 18 luglio 2025 in Prefettura, in cui presenzieranno forze dell'ordine, autorità e istituzioni.
"Ringrazio le Forze dell’Ordine e la Questura per il pronto intervento che ha permesso di identificare i presunti responsabili - ha aggiunto la prima cittadina Cittadin -. Ma non basta. Lo dirò con forza anche al Tavolo per la Sicurezza convocato per venerdì 18 Luglio in Prefettura: servono più controlli, più uomini, più strumenti per riportare ordine nelle nostre strade e nelle nostre piazze, e a questo punto un presidio fisso in Stazione.
E serve anche un cambio di rotta nazionale: le politiche dell’immigrazione non possono continuare a riversare nei nostri territori persone senza filtri, senza prospettive e spesso senza alcun rispetto per le regole di convivenza. La mia responsabilità è verso i cittadini di Rovigo. E oggi, più che mai, sento il dovere di dire basta a chi sta infangando il nome della nostra città. Rovigo merita sicurezza, rispetto e legalità. E noi continueremo a batterci per garantirli".
Nelle parole della sindaca, c'è il riferimento anche a maggiori controlli da parte delle Forze dell'Ordine, che sono cominciati già dalla serata di martedì 15 luglio 2025. Stazione di Rovigo osservata speciale, con un presidio da parte dei Carabinieri, mentre in città operano gli agenti della Questura. Tali controlli, in questi giorni, stanno venendo garantiti anche pattuglie provenienti da altre province e regioni.
Sull'episodio della violenza sessuale, si è espressa anche la consigliera regionale Laura Cestari (Intergruppo Lega – Liga Veneta):
“La notizia della violenza sessuale avvenuta nei pressi della stazione ferroviaria di Rovigo ci lascia sgomenti. Alla vittima di questa orribile aggressione esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà. La nostra città è accogliente con chi rispetta le regole e i valori della convivenza civile. L’amministrazione comunale è da sempre in prima linea per garantire sicurezza e ordine pubblico. Tuttavia, – prosegue Cestari – chi non rispetta le nostre leggi, chi si rende protagonista di atti così gravi, non può e non deve trovare spazio nella nostra società: l’unica strada possibile per costoro è quella del ritorno a casa propria. Non può esserci alcuna tolleranza verso chi colpisce in modo così vile la dignità delle donne.

Il Consiglio regionale del Veneto, la Regione e l’intera società civile sono da anni impegnati nella costruzione di una coscienza comune contro ogni forma di violenza di genere. Anche grazie al lavoro della Lega, la normativa oggi prevede pene più dure e giuste per chi si macchia di crimini tanto odiosi. Confidiamo nel lavoro delle Forze dell’Ordine affinché i responsabili vengano individuati e assicurati quanto prima alla giustizia – ha concluso Cestari – e auspichiamo che la magistratura possa infliggere il massimo della pena. Episodi come questo dimostrano che una vera integrazione è possibile solo con chi accetta e rispetta i nostri valori. Chi non li condivide, non può condividere nemmeno la nostra città”.