Caldo estremo nel Rodigino, Montagnin (CNA): “Otto mila edili esposti, servono tutele anche per chi non è nel decreto”
Il presidente di CNA Padova e Rovigo lancia l’allarme: tra ristrutturazioni e manutenzioni, migliaia di lavoratori operano sotto il sole e senza condizionamento, ma non tutti sono protetti dalle normative regionali

Il caldo torrido che sta investendo l’Italia non risparmia nessuno, soprattutto chi lavora all’aperto o in ambienti privi di refrigerazione. A lanciare l’allarme è Luca Montagnin, presidente di CNA Padova e Rovigo, che punta il dito contro una normativa regionale “giusta ma non sufficiente”:
“Nel solo Rodigino ci sono quasi 8mila lavoratori edili attivi in cantieri, manutenzioni, ristrutturazioni persone che operano in condizioni estreme, anche senza esposizione diretta al sole, ma comunque senza aria condizionata”.
Il decreto della Regione, pensato per tutelare i lavoratori più esposti al caldo, viene ritenuto uno strumento importante ma parziale.
“Anche chi non è espressamente citato dovrebbe ricevere attenzione, perché la salute è un diritto di tutti, non solo di chi rientra nei parametri”.

La richiesta: più attenzione da parte delle istituzioni e dei clienti
Tra le figure più esposte ci sono anche i manutentori degli impianti di climatizzazione, che spesso si trovano a lavorare su terrazzi, tetti o lastrici solari sotto il sole cocente.
“Quando devono verificare un guasto si trovano su macchine roventi, sospesi a decine di metri d’altezza. In queste condizioni gli incidenti sono più probabili, serve prevenzione”.
Il presidente della CNA invita non solo le istituzioni, ma anche i clienti a fare la loro parte:
“Serve maggiore comprensione per gli sforzi dei lavoratori, per i tempi tecnici di intervento, e soprattutto sensibilità verso chi, ogni giorno, affronta condizioni estreme per garantire servizi essenziali alla collettività”.
Infine, Montagnin rilancia l’importanza della programmazione e della prevenzione, suggerendo di anticipare gli interventi prima dei picchi di caldo:
“Solo così si possono evitare situazioni critiche e pericolose. Come imprenditori, chiediamo che la salute dei lavoratori venga tutelata sempre, e ancora di più nei momenti di emergenza climatica”.