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"Sei Fleximan? Non posso rispondere": l'intervista di Enrico Mantoan, sotto accusa per gli autovelox abbattuti in Polesine

Lo scorso maggio la Procura di Rovigo ha denunciato il metalmeccanico 42enne perché ritenuto presunto responsabile della recisione di cinque autovelox fissi a Bosaro, Corbola, Taglio di Po e Rosolina

"Sei Fleximan? Non posso rispondere": l'intervista di Enrico Mantoan, sotto accusa per gli autovelox abbattuti in Polesine
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A poco più di quattro mesi da quando è stata rivelata l'identità di Fleximan, la persona che si nasconderebbe dietro il "paladino" che per primo ha abbattuto gli autovelox lungo le strade, innescando una serie di imitazioni in tutta la Penisola, è stata intervistata in diretta a Delta Radio: stiamo parlando di Enrico Mantoan, operaio metalmeccanico sotto accusa per aver abbattuto cinque rilevatori di velocità in Polesine. A precisa domanda dello speaker Paolo De Grandis, il 42enne ha risposto:

"Sono Fleximan? Non posso rispondere a questa domanda".

Enrico Mantoan a Delta Radio: "Sei Fleximan? Non posso rispondere"

Accompagnato dall'avvocato Giorgia Furlanetto, l'operaio 42enne Enrico Mantoan è stato ospite di Delta Radio, venendo intervistato dallo speaker Paolo De Grandis. Tra le domande avanzate, quella più importante: è lui o no il famigerato Fleximan?

Enrico Mantoan, residente in passato ad Este (Padova) e rintracciato in un bed and breakfast di Ariano nel Polesine, è stato denunciato lo scorso maggio dalla Procura di Rovigo di aver reciso col flessibile cinque autovelox fissi a Bosaro, Corbola, Taglio di Po e Rosolina tra il maggio 2023 e il gennaio 2024, dando così il via a un fenomeno poi diventato nazionale. Gli elementi contro di lui sono stati raccolti attraverso l'analisi delle celle telefoniche e i filmati di alcune telecamere.

Alla domanda, quindi, il 42enne ha risposto:

"Non posso rispondere".

Un'affermazione secca, concordata con l'avvocato, che però non nega la possibile responsabilità dei cinque episodi contestati. Mantoan ha poi aggiunto che non può rispondere perché così deluderebbe la gente che in questi mesi lo ha fermato per strada manifestandogli apprezzamento e chiedendogli persino un autografo.

Proseguendo nell'intervista, l'operaio manutentore per impianti a gas ed ex vigile del fuoco ha riferito che la vicenda lo sta quasi divertendo:

"Quello di cui mi accusano non è un reato grave dal quale uno può magari sentirsi oppresso" ha detto.

Entrando nello specifico della questione, Mantoan afferma che secondo lui gli autovelox non sono più solo strumenti di controllo, ma vengono usati per fare cassa. E' così che il timore delle persone si è trasformato in odio verso questi dispositivi.

"Viene difficile dare torto a questo sentimento della gente" aggiunge.

In conclusione, il 42enne non sa spiegare perché, dopo la denuncia ricevuta a maggio, gli attacchi contro gli autovelox si siano arrestati di colpo:

"Non lo so. Credo che su questa storia siamo ormai crollato l’interesse".

Qui di seguito vi lasciamo l'intervista integrale di Delta Radio a Enrico Mantoan e all'avvocato Giorgia Furlanetto.

Nel Padovano via i primi velox dopo il decreto Salvini

Nel frattempo, sulla questione degli autovelox cominciano a farsi sentire gli effetti dell'ultimo decreto Salvini che intende rimuovere i dispositivi per il controllo della velocità non conformi alle nuove regole.

L'obiettivo del provvedimento riguarda il fatto di ridurre l'abuso di velox da parte dei Comuni, allentando la presa sugli automobilisti, colpiti a ripetizione dalle multe, molte delle quali anche lungo lo stesso tratto stradale.

In tal senso, in provincia di Padova, proprio come sta succedendo nel vicino Polesine, sarà spento l'autovelox di Villa del Conte lungo la provinciale 46. In quella zona sono presenti in meno di un chilometro due dispositivi. Uno di questi, nel 2023, ha prodotto più di 4.750 multe. Considerato l'alto tasso di sanzioni, a gennaio 2024 è stato reciso, ma sostituito in breve tempo e tornato in funzione.

Il decreto del Ministro dei Trasporti, tuttavia, ha portato i sindaci a valutare con attenzione gli autovelox installati nelle loro città, spegnendo i rilevatori non conformi alle regole. Tra queste c'è la distanza: due velox non possono essere troppo vicini perché altrimenti colpirebbero eccessivamente gli automobilisti.

La federazione che gestisce i due velox di Villa del Conte ha dato così compito alla polizia locale di trovare una soluzione per spostare uno dei due dispositivi. Sarah Gaiani, sindaco di Villanova di Camposampiero ha fatto sapere che uno dei due rilevatori, entrambi fissi, verrà spento.

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