Bracconaggio e abbandono di rifiuti a Rovigo: 27 persone denunciate
È l’esito dell’attività svolta dai carabinieri forestali del Gruppo di Rovigo, del Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Forestale e dei dipendenti Nuclei Carabinieri Forestale di Adria, Porto Tolle, Rovigo e Trecenta
Oltre 1.300 verifiche in un anno. Quasi 4 al giorno.
Bracconaggio e abbandono di rifiuti a Rovigo: 27 persone denunciate
È il bilancio dell’attività svolta nel 2023 dai carabinieri forestali del Gruppo di Rovigo, del Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Forestale e dei dipendenti Nuclei Carabinieri Forestale di Adria, Porto Tolle, Rovigo e Trecenta.
Nello specifico sono state effettuate 1.320 verifiche (soprattutto polizia fluviale, gestione fanghi e digestato, utilizzazioni boschive, vincolo idrogeologico, vigilanza ambientale e aree protette, antibracconaggio ittico e venatorio, inquinamento idrico, scarichi, gestione rifiuti, utilizzo pesticidi, sicurezza ambientale, tutela animali d'affezione) con 402 persone identificati e 60 veicoli controllati.
Il risultato di queste attività sono 27 persone denunciate all’autorità giudiziaria, 12 sequestri penali, 44 multe e 90 illeciti accertati, con un importo complessivo delle sanzioni pari a 44.086 euro e due sequestri amministrativi.
Nel corso dello stesso anno i carabinieri forestali del Gruppo di Rovigo e dei dipendenti Nuclei Forestali dell’intero polesine hanno proseguito anche le campagne predisposte dal Comando Carabinieri Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari di Roma in ambito EUTR (import legname e legna da ardere) ed acque di vegetazione.
Ancora in essere, inoltre, la campagna “Birds 2023”, in collaborazione con i Reparti CITES nell’ambito del bracconaggio venatorio, a tutela di volatili particolarmente protetti. Particolare attenzione, come richiesto dalla Convenzione firmata dal CUFAA con l’Autorità Distrettuale di Bacino fiume Po, all’utilizzo degli effluenti zootecnici, alla captazione abusiva di acque pubbliche, al controllo delle zone golenali ed alla presenza di abusi edilizi urbanistici in queste zone.
Le attività principali ed il maggior numero di accertamenti amministrativi e penali hanno riguardato il bracconaggio venatorio ed ittico, sia nelle valli chiuse (private) che in quelle aperte, il fenomeno dell’abbandono di rifiuti soprattutto lungo le sponde arginali dei fiumi Po, Adige e Canalbianco nonché quelli secondari. Infine, si è proceduto al filone di controlli nell’ambito della tutela animale e di affezione, in collaborazione con altre Forze di Polizia, con le Polizia Provinciale, l’ASLL ed i veterinari e il monitoraggio relativo ai casi di peste suina africana (con esito negativo), e quello relativo ai grandi carnivori, lupo in particolare.