Granchio blu, sopralluogo del senatore De Carlo a Porto Tolle
"Problema da eradicare il maniera decisa"
Il presidente della IX Commissione - Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, il senatore Luca De Carlo, è stato questa mattina in sopralluogo nel Rodigino a Porto Tolle, nella “Laguna del Canarin” con il vicesindaco Raffaele Crepaldi e con il presidente del consorzio dei pescatori del Polesine Luigino Marchesini per seguire in prime persona le operazioni di pesca del granchio blu e le tecniche impiegate.
Granchio blu, sopralluogo del senatore De Carlo a Porto Tolle
“È stata un'occasione importante per vedere da vicino le diverse operazioni di pesca e i risultati. I numeri sono impressionanti: con l'ostreghero, una sola barca ha raccolto 2,5 quintali di granchi blu in due ore, mentre con le gabbie lasciate 12 ore in acqua ne è stato raccolto un altro quintale ”, commenta De Carlo.
“È indubbio che è un problema che va eradicato in maniera decisa: essendo una specie non autoctona, non ha nemici naturali nei nostri mari, e diventa quindi fondamentale aiutare i pescatori in questi mesi che ci separano dall'inverno, periodo nel quale il granchio blu dovrebbe andare in letargo e durante il quale il freddo ne dovrebbe rallentarne il ciclo di riproduzione. Soprattutto, va eradicato prima che a qualcuno venga la strana idea di chiedere che venga dichiarata specie da proteggere: questo aggiungerebbe al danno anche la beffa”.
Il granchio blu ha sostanzialmente distrutto il raccolto ittico di quest'anno e la sua presenza renderà complicata la semina per il prossimo anno:
“È prioritaria la sua eradicazione, e in questo è fondamentale il ruolo dei pescatori: il Governo ha attivato già le prime misure economiche e normative per sostenerli, e si stanno sviluppando e promuovendo forme di consumo alimentare, una novità per un animale che non è mai stato presente nei nostri mari. A rischio c'è il futuro non solo dell'acquacultura, ma anche della pesca, visto che si sono registrati attacchi anche ai pesci autoctoni, oltre che a vongole e cozze.
Dobbiamo imparare ad affrontare queste specie perché è un fenomeno che rischia di riproporsi in altre forme per colpa del cambiamento climatico: in questo senso dobbiamo anche rivedere le nostre azioni e i nostri comportamenti, mettendo in campo ricerca, studio, impegno e cultura per affrontare questo e nuovi possibili fenomeni”.
Il commento del Governatore Luca Zaia
"Dall’inizio dell’anno in Veneto sono state immesse nei mercati di Caorle, Venezia, Chioggia, Donada, Pila e Scardovari, almeno 150 tonnellate di Granchio Blu. Dobbiamo essere al fianco dei pescatori, favorendo anche il consumo alimentare del granchio, per permettere che questo ‘flagello’ possa essere, almeno in parte, remunerativo per chi si ritrova con le reti da pesca piene di questi crostacei.
Sono Venete le principali aziende che trasformano la polpa di questi granchi in prodotti semilavorati o finiti destinati al commercio, oltre ad aver intrapreso anche un’attività di esportazione.
La diffusione del crostaceo va contrastata su larga scala e certamente farlo finire in pentola non è risolutivo. Ma può essere comunque un modo per sostenere chi a malincuore si vede rovinato ogni giorno il lavoro di una vita; un’attività di promozione che sposo in prima persona e che sta iniziando a diffondersi nel mondo della ristorazione.