La finta associazione culturale era in realtà una discoteca ...ma in nero: evasi oltre 220mila euro
I finanzieri hanno preso le testimonianze da tutti i soci dell'associazione, molti dei quali non erano neanche consapevoli di esserlo
Prosegue intensa l’estate di controlli da parte dei Finanzieri del Comando Provinciale di Rovigo. Durante uno di questi controlli, i finanzieri del Gruppo di Rovigo hanno scoperto che un'associazione culturale, iscritta a un circuito nazionale, stava svolgendo attività di intrattenimento anziché di promozione culturale come previsto dallo statuto.
La finta associazione culturale era in realtà una discoteca ...ma in nero
Era registrata come un'associazione culturale, ma invece svolgeva attività di intrattenimento a scopo di lucro. Un lavoro meticoloso, quello svolto dai finanzieri del Comando Provinciale di Rovigo, che ispezionando i locali e acquisendo tutti i documenti disponibili hanno smascherato la finta associazione. I finanzieri hanno anche preso testimonianze da tutti i soci dell'associazione, molti dei quali non erano neanche consapevoli di esserlo.
In realtà, il "titolare" dell'associazione la gestiva come un'impresa, iscrivendo alcuni presunti soci ogni volta che accedevano al locale, anche più di una volta, presentando un biglietto e una quota associativa da pagare ad ogni ingresso.
Evasi oltre 220mila euro
È stato difficile ricostruire i ricavi prodotti perché l'associazione non aveva nessuna documentazione, libri o registri. Alla fine del controllo, è emerso che l'associazione non svolgeva attività senza scopo di lucro, ma agiva come una sala da ballo e di intrattenimento. Sono stati ricostruiti ricavi per oltre 220.000 € generati in 5 anni da vendite di biglietti di accesso e di prodotti al bar, inoltre vi era un'IVA non pagata per circa 50.000 €.
Ora il verbale redatto dai Finanzieri è nelle mani dell'Agenzia delle Entrate per il recupero delle tasse evase.
Questi interventi dimostrano l'impegno costante della Guardia di Finanza nel proteggere gli imprenditori onesti che rispettano le regole. L'evasione fiscale rappresenta infatti un grave ostacolo allo sviluppo economico, distorce la concorrenza, mina la fiducia tra i cittadini e lo Stato, e penalizza l'equità, privando le fasce sociali più deboli di risorse.
Combattere l'evasione fiscale significa contribuire alla ripresa economica e favorire una distribuzione più equa del carico fiscale tra i cittadini (pagare tutti per pagare meno).