Il panificio "fatturava" come una gioielleria: ma il segreto non era nella farina
Il titolare dell'azienda, per poter guadagnare tale cifra stimata dai finanzieri, non ha mai emesso uno scontrino valido. Vendeva tutto in nero, insomma, e per il Fisco era un "fantasma"...
Nell’ambito delle attività di contrasto all’evasione fiscale e di controllo economico del territorio è stata individuata un’impresa operante nell’Alto Polesine che, sin dall’inizio della sua attività, nell’anno 2019, non ha mai presentato alcuna dichiarazione fiscale.
Il panificio "fatturava" come una gioielleria: ma il segreto non era nella farina
Grazie all’attenta opera di controllo del territorio condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Rovigo è stato infatti individuato un panificio molto attivo e con un buon giro di clientela che si guardava bene dall’emettere anche gli scontrini fiscali per i corrispettivi incassati quotidianamente. Infatti, omettendo del tutto ovvero emettendo scontrini a zero faceva in modo di non certificare alcun corrispettivo e quindi a non informare l’Agenzia delle Entrate delle somme incassate.
Gli accertamenti finalizzati al controllo della corretta memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, scaturiti dagli ordinari controlli del territorio e avviati a seguito di alcune anomalie rilevate, hanno permesso di ricostruire il volume d’affari per gli anni d’imposta dal 2019 al 2021, per i quali non è stata presentata alcuna dichiarazione fiscale obbligatoria. Questo anche grazie ai dati emersi con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo.
Non avendo istituito alcun registro contabile i Finanzieri della Tenenza di Lendinara, coordinati dal Gruppo di Rovigo – hanno dovuto raccogliere in diversi modi una cospicua mole di dati grazie ai quali è stato determinato il reale volume d’affari dell’impresa, quantificato in circa 350 mila euro, con la conseguente Imposta sul valore aggiunto mai versata.
Gli atti della verifica sono ora a disposizione degli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Rovigo per il recupero dei tributi evasi e l’irrogazione delle sanzioni.
Questo caso è solo l’ultimo di una serie di accertamenti che hanno portato alla scoperta di un elevato numero di c.d. evasori totali – ovvero, che non hanno mai presentato dichiarazioni fiscali per i ricavi prodotti - scoperti dal Gruppo di Rovigo e dai reparti da questo dipendenti (oltre alla Tenenza di Lendinara, anche quelle di Adria, Loreo e Occhiobello).
Il fenomeno appare di notevole impatto atteso che, solo nell’ultimo anno, sono state ben 52 le imprese sconosciute al fisco individuate su tutto il territorio della Provincia dal Gruppo di Rovigo, per ricavi non dichiarati per circa 31 milioni di € e IVA per oltre 4 milioni di €.
“L’individuazione ed il contrasto al tutte le forme di economia in nero, sia nell’ambito dei corretti adempimenti fiscali che nell’ambito del lavoro, costituiscono un obiettivo prioritario del Corpo, per evitare che a fronte di contribuenti onesti che pagano regolarmente le tasse vi siano soggetti che, pur guadagnando allo stesso modo, omettono qualunque pagamento di imposta sottraendo risorse per lo Stato e quindi per tutti i cittadini, creando concorrenza sleale nel mercato” precisa il Comandante Provinciale della GdF di Rovigo Col. Antonio Morelli.