Siccità e cuneo salino: sul Delta già si pensa all'estate e parte la pulizia dei canali
Anticipata di un mese, questa operazione ha un costo energetico di 80mila euro
I canali e le falde sono ancora salate a causa della terribile estate 2022. Lo scorso anno, infatti, il fenomeno del cuneo salino (cioè l'avanzare delle acque dell'Adriatico nel terreno della pianura) ha permesso all'acqua marina di avanzare per oltre 40 km all'interno del grande fiume. La scarsità di piogge di questo inverno spinge ora ad anticipare la pulizia dei canali, per far sì che questa situazione drammatica non si ripeta.
Siccità e cuneo salino: sul Delta già si pensa all'estate e parte la pulizia dei canali
L'allarme siccità torna a farsi sentire. Sebbene la crisi idrica non sia ancora drammatica, le conseguenze della terribile estate 2022 sono ancora visibili.
Bisogna iniziare a muoversi in anticipo, per limitare i danni soprattutto del fenomeno del cuneo salino, che rende i canali salati e ne impedisce l'utilizzo per l'irrigazione dei campi. Questo fenomeno quest'anno ancora non è stato registrato, ma la terribile siccità della scorsa estate ha permesso all’acqua salata di arrivare a oltre 40 km dalla foce e gli effetti si sentono ancora adesso: i canali e le falde sono ancora salate.
“Dobbiamo cercare di eliminare il cuneo salino da questi canali." Ha dichiarato Adriano Tugnolo, presidente Consorzio Bonifica Delta del Po, alle telecamere del TGR Veneto. "Dall’anno scorso nei canali è rimasta l’acqua salata e non li abbiamo potuti adoperare per irrigare i campi. Purtroppo non avendo piovuto quest’inverno, c’è questa giacenza di sale nei canali”.
La situazione più critica, ha spiegato Tugnolo, si ha nell'estremo Delta, soprattutto nella zona di Porto Tolle e in quelle confinanti alla foce dell'Adige e a quella del Po. Il Consorzio Bonifica Delta del Po interverrà perciò con le idrovore per ripulire i canali dal sale e riversare acqua dolce, un'operazione che solitamente veniva effettuata a fine marzo, ma che quest'anno è stata anticipata di un mese per limitare i danni in futuro. Il costo energetico ammonta a 80mila euro.