Stoccavano rifiuti illegali in Polesine per spedirli in Africa
L'operazione dei Carabinieri forestali di Rovigo...
Era già pronto. Imballato. E in poco tempo avrebbe raggiunto l'Africa. Nigeria, per essere precisi, non prima aver passato la dogana di Alessandria e poi il Porto di Genova. Si tratta delle 30 tonnellate di materiale usato, datato, dismesso, che avrebbe dovuto riempire container caricati poi su navi dirette, come detto, nel continente africano. In copertina immagine d'archivio.
Stoccavano rifiuti illegali in Polesine per spedirli in Africa
Rifiuti, in poche parole, pagati qui in Italia, in Polesine, pochi euro, che in alcuni Paesi, dove non esistono leggi, tasse, impianti di smaltimento dello scarto di lavorazione, ne valgono migliaia. I Carabinieri forestali di Rovigo hanno scoperto un giro illecito e due depositi a Rovigo e Badia Polesine.
Quattro nigeriani residenti e integrati in Veneto sono stati raggiunti dall'avviso di chiusura indagini dalla Procura di Rovigo, denunciati per traffico illegale e gestione non autorizzata di rifiuti sono ora a piede libero. I magazzini, in un sito produttivo dismesso, dove la merce era stoccata, erano stati regolarmente affittati ma i proprietari degli edifici sono ignari e non coinvolti. L'elenco di quanto depositato è molto lungo: vecchi elettrodomestici, batterie esauste, estintori scaduti, pneumatici fuori uso, ma pure condizionatori, televisori, compressori.
Nulla era accompagnato da una bolla e quindi non era tracciato. Nessun recupero virtuoso, dunque, ma di materiali considerati dall'Arpav come pericolosi, perché contenenti gas serra, soluzioni acide e oli. Tutto veniva recuperato da cassonetti ed ecocentri, e portato in magazzino da privati cittadini. Non ci sono per ora imprenditori coinvolti ma l'indagine è appena cominciata...