Zaia sul turismo: “Inammissibile parlare ancora, tra poche settimane stagione sarà finita”
Non mancano le frecciate al Ministro degli Esteri che, nonostante siano passati già mesi dalle prime discussioni, temporeggia ancora sulle riaperture.
Punto stampa di oggi, 3 giugno 2020, dalla sede della protezione civile di Marghera.
Il bollettino aggiornato
Sono 695.053 i tamponi effettuati, 5771 in più rispetto a ieri. Sono poi 19.164 i positivi (+2) mentre in isolamento ci sono 1267 soggetti (-44). Ricoverati 380 (+5) di cui 106 positivi; 24 in terapia intensiva (-3) e qui i positivi sono solo 2. I dimessi sono 3.387 e i morti in totale 1921, dato invariato rispetto a ieri: di questi, 1379 sono deceduti in ospedale. Nati 70.
Due considerazioni
Sarà presto diffusa la lettera mandata a Bonaccini: in questa, Zaia sostiene che si debba valutare l’opportunità di usare i mezzi pubblici con la capienza di omologazione e con l’obbligo di mascherina, come del resto previsto dal Dpcm. Questo significa recuperare spazio sui mezzi pubblici, dal vaporetto al bus:
“E’ inutile che andiamo avanti fantasticando, visto che non ci sono mezzi alternativi e visto gli assembramenti che si vanno a formare sui pontili in attesa o alle fermate degli autobus.”
Non avere mezzi pubblici vuol dire stimolare l’uso dei veicoli privati, aumentando quindi il traffico e l’inquinamento.
Per quanto riguarda il fine settimana e gli spostamenti all’interno della regione, dal primo giugno è stato applicato il Dpcm:
“Noi ci siamo riassettati e riallineati con la norma nazionale che impone di usare la mascherina nei luoghi chiusi o in quelli aperti dove c’è assembramento. E’ fondamentale che si rispetti il tema delle mascherine.”
La seconda considerazione riprende la partita degli “0-3” per la riapertura di centri estivi e asili: le linee guida ci sono ma devono essere ancora approvate.
Il capitolo turismo
Non mancano le frecciatine al Ministro degli Esteri: se i Greci “si sono ravveduti”, come dice il Presidente, e l’Austria ha fondato l'”Associazione amici dell’Italia” per chiedere la riapertura dei confini, non si capisce perché le procedure vadano tanto a rilento.
“Abbiamo un Ministro degli Esteri che fa tutto il resto del lavoro e dormiamo sonni tranquilli. Trovo inammissibile che si parli di una Troika che va in giro a parlare di riaperture quando tra poche settimane sarà finita la stagione. Bisogna discutere sul fatto che si apra e come si apra.”