La cerimonia a Roma

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato le quattro vittime del disastro Coimpo e il loro coraggio

Ieri mattina, il primo maggio, i famigliari hanno ricevuto la croce alla memoria dalla più alta carica dello Stato

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Una tragedia che ha travolto il Polesine. Anzi, tutto il Paese. Quella che si è consumata il 22 settembre del 2014 nell'impianto Coimpo-Agribiofert è una ferita ancora aperta. Per i famigliari delle vittime, sicuramente, ma anche per chi si occupa a vario titolo di sicurezza sul lavoro. Perché quelle morti, di sicuro, si sarebbero potute evitare.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato le quattro vittime del disastro Coimpo e il loro coraggio

Ieri, in occasione del primo maggio al Quirinale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha proprio voluto puntare il dito su questo aspetto. Chiedendo a gran voce che i fondi del Pnrr, per esempio, vengano anche impiegati per investire sulla sicurezza. Poi, a margine dei discorsi istituzionali, la cerimonia si è arricchita di un momento toccante.

Il presidente Mattarella, infatti, ha voluto conferire ai famigliari delle quattro vittime, Nicolò Bellato, Paolo Valesella, Marco Berti e Giuseppe Baldan la prestigiosa croce alla memoria, ricordando anche il loro eroismo in quel tragico accadimento negli stabilimenti di via America.

La cerimonia nel Salone delle Feste si è aperta con il saluto del presidente dell'Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, Edoardo Patriarca, del presidente della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro, Elio Giovati, del presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Maurizio Sella e del presidente dell'Inail, Franco Bettoni.

Poi è stato il turno del ministro del Lavoro, Andrea Orlando e infine ha parlato il Presidente della Repubblica Mattarella di fronte al Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, il Giudice Costituzionale Giulio Prosperetti, autorità civili, rappresentanti delle associazioni di categoria, deputati e semplici cittadini.

Condanne confermate per la strage

Dal punto di vista giudiziario, proprio il mese scorso sono state confermate le condanne ma con pene ridotte rispetto al primo grado nel processo Coimpo. Sono infatti state emesse in Corte d'Appello, i primi di marzo, le sentenze di secondo grado sia per il filone processuale per omicidio colposo sia per quello di traffico di rifiuti. Per l'omicidio colposo l'ex presidente della Cimpo, Gianni Pagnin passa da 7 anni e 8 mesi a 6 anni e 4 mesi. Il responsabile tecnico Mauro Luise da 6 anni e 6 mesi a 5 anni e 4 mesi. Le figlie, componenti del Cda, Alessia Pagnin e Glenda Luise passano da 3 anni e 9 mesi a 2 anni e 5 mesi. Rossano Stocco, responsabile della ditta di fertilizzanti legata alla Coimpo, passa da 3 anni e 4 mesi a 2 anni e 3 mesi. Dimezzata la pena nei confronti dell'ingegnere ferrarese Michele Fiore, da 3 anni e 9 mesi a due anni sospesi. Per quanto riguarda il traffico di rifiuti Gianni Pagnin e Mauro Luise erano stati condannati a 3 anni ma in Appello si è passati a 2 anni e 6 mesi.

La ricostruzione dell'incidente

Ma cosa è successo veramente quel tragico 22 settembre 2014? In seguito allo sversamento di acido solforico in una vasca contenente liquami, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si sviluppò una nube tossica. Purtroppo per i quattro non ci fu nulla da fare. La società è fallita quattro anni dopo la tragedia.

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